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La famiglia Schumacher non ci sta e ricorre in appello: "Pene troppo lievi"

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La famiglia Schumacher ha fatto appello contro la condanna dell'ex guardia del corpo di Michael: i motivi

La famiglia Schumacher ha contestato la recente decisione di un tribunale tedesco, che ha condannato tre individui per aver tentato di estorcere 15 milioni di euro minacciando di diffondere foto di Michael, e ha presentato ricorso in appello.

Schumacher, la famiglia ricorre in appello: “Pene troppo lievi”

L’ex guardia del corpo della famiglia Schumacher, Markus Fritsche, in collaborazione con l’amico Yilmaz Tozturkan e il figlio di quest’ultimo, sono stati giudicati colpevoli di aver tentato di estorcere 15 milioni di euro minacciando di rendere pubbliche più di 900 foto private, 600 video e documenti medici riservati dell’ex campione di Formula 1.

Il tribunale distrettuale di Wuppertal, in primo grado, ha condannato a tre anni di carcere il principale responsabile del crimine, a sei mesi con la condizionale il figlio e a due anni con la condizionale l’ex guardia del corpo del Kaiser. Tuttavia, la sentenza non ha soddisfatto la famiglia Schumacher, che ha deciso di ricorrere in appello.

Abbiamo presentato appello contro quella che consideriamo una sentenza troppo clemente. A mio parere, è stato lui la mente di tutto questo. Ciò che ancora mi sconvolge è l’incredibile tradimento della nostra fiducia. Dovrebbe ricevere una punizione che scoraggi qualsiasi potenziale emulatore”.

Le condizioni di Schumacher dopo l’incidente

Dopo l’incidente, del 29 dicembre 2013, Schumacher è stato mantenuto in coma farmacologico a Grenoble, poi trasferito al centro di neuroscienze di Losanna, per continuare la riabilitazione a casa. Le sue condizioni sono state sempre tenute riservate e l’ex atleta non è mai stato mostrato pubblicamente dopo quel tragico evento.

Dopo aver perso il lavoro, l’uomo, insieme ai due complici, avrebbe ideato il ricatto, archiviando il materiale sensibile su quattro chiavette USB e due dischi rigidi. Nel giugno scorso, hanno contattato la famiglia Schumacher minacciando di pubblicare il materiale sul dark web se non avessero ricevuto 15 milioni di euro entro un mese.