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Schillaci, 'nuovo Piano nazionale non è esercizio di stile ma cambio di passo'

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Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - "Il ministero della Salute è impegnato in via prioritaria a restituire ai cittadini un equo accesso alle cure per l’uniforme fruizione in tutto il territorio nazionale dei Lea da parte di tutti i cittadini della Nazione cosa che, negli anni passat...

Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) – "Il ministero della Salute è impegnato in via prioritaria a restituire ai cittadini un equo accesso alle cure per l’uniforme fruizione in tutto il territorio nazionale dei Lea da parte di tutti i cittadini della Nazione cosa che, negli anni passati, non è stata pienamente garantita. Per questo adotteremo un modello di programmazione sanitaria centrato sullo strumento del Piano sanitario nazionale (Psn) che testimonia la volontà di passare da una governance 'pattizia' (in questo caso lo strumento è stato il Patto per la salute) ad una reale 'governance condivisa' in cui Stato e Regioni si prendono responsabilità davvero condivise verso tutti i cittadini. Il Psn non è un esercizio di stile, ma intende segnare un cambio di passo nelle relazioni tra livello centrale e regionale e il cambiamento è reso possibile anche dalla capacità di utilizzare dati sempre più integrabili grazie all’investimento tecnologico dell’Ecosistema dei dati sanitari nazionale". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci rispondendo al Questione time al Senato sui rischi che l'autonomia differenziata possa aumentare i divari di accesso alle cure nel Paese.

"L’autonomia differenziata non mette in discussione l’unitarietà del diritto alla tutela della salute, ai sensi dell’articolo 32 della Costituzione, come diritto e prerogativa di cittadinanza, così come declinato attraverso i Livelli essenziali di assistenza, ma rappresenta un potenziamento della facoltà delle Regioni di modulare la propria organizzazione dei servizi sanitari nel rispetto dei Lea secondo le condizioni previste in attuazione dell’articolo 116 della Costituzione", ha rimarcato il ministro. "Ho pieno rispetto delle valutazioni Svimez che da molti anni fotografano una innegabile situazione di difficoltà delle regioni del Sud e vi posso garantire che non mancano gli sforzi per assicurare una piena attuazione dei Lea, indipendentemente dalla riforma sull’autonomia differenziata".

"Mi chiedo – avverte Schillaci – però se da dove vengono mosse le accuse di privatizzazione o di misure inconsistenti, siano gli stessi che invece di lavorare per l’abbattimento dei tetti di spesa per assumere personale hanno preferito negli anni precedenti che proliferassero le cooperative dei medici a gettone. Io rivendico per questo governo lo stop ai medici a gettone. Il blocco dei tagli è di questo governo. Lo stanziamento di risorse per gli aumenti nei rinnovi contrattuali, è un altro punto. Potevamo fare di più? Ovviamente si. Stiamo lavorando per farlo – conclude – Lasciate stare però le ovvietà di alcuni opinionisti: perché la visione di cui avete dubbi si realizza con la riorganizzazione delle strutture, con l’abolizione dei tetti di spesa, con lo scudo penale, con gli aumenti salariali, con gli incentivi per gli specializzandi. Solo come alcuni esempi".