Schillaci, "Natalità vera emergenza, Governo al lavoro per sostegno famiglie"

Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "La natalità e la salute riproduttiva riguardano tanto la donna quanto l'uomo. La denatalità e l'invecchiamento demografico sono ormai un'emergenza che richiede interventi concreti, e questo Governo ci sta finalmente lavorando. Il ...

Roma, 13 mar.

(Adnkronos Salute) – "La natalità e la salute riproduttiva riguardano tanto la donna quanto l'uomo. La denatalità e l'invecchiamento demografico sono ormai un'emergenza che richiede interventi concreti, e questo Governo ci sta finalmente lavorando. Il sostegno alle famiglie e alle nascite non è uno slogan, siamo passati ai fatti. Ma la sfida non è facile. Siamo di fronte a un fenomeno estremamente complesso. Le coppie rinunciano ad avere bambini e sempre più spesso le donne abbandonano il sogno di diventare mamme già da giovanissime.

Le cause possono essere molteplici: una condizione economica sfavorevole, la paura di perdere il posto di lavoro, l'assenza di una reale consapevolezza della propria fertilità, che per una donna è all'apice tra i 20 e i 30 anni". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento in occasione del convegno 'La natalità: una questione di coppia', promosso da Farmindustria oggi a Roma.

"Parliamo quindi di ragioni economiche, sociali, culturali, che spesso si intrecciano – ha aggiunto il ministro – e che affondano le loro radici nell'assenza di investimento su un welfare a sostegno della genitorialità".

Il risultato è "un tasso di fertilità tra i più bassi d'Europa, seguito solo da quelli di Spagna e Malta. Dopo il picco negativo raggiunto nel 2022, quando per la prima volta dall'Unità d'Italia si è scesi a meno di 400mila nati, i dati del primo semestre 2023 hanno mostrato a livello nazionale un ulteriore calo di 3.500 nascite".

Per questo il ministero della Salute "ha avviato un forte impegno nel campo della prevenzione, dell'informazione e a tutela della salute – ha sottolineato Schillaci – Sappiamo che per invertire la rotta ci vorrà del tempo, ma il Tavolo tecnico sugli stili di vita per favorire la fertilità, che abbiamo voluto istituire e che si è insediato lo scorso luglio, sta già lavorando a numerose iniziative".

Tra le proposte anche la realizzazione di "un cortometraggio rivolto a ragazze e ragazzi fra i 15 e 25 anni per spiegare quali siano le abitudini comuni che proteggono o al contrario mettono a rischio la salute riproduttiva. Credo sia fondamentale offrire ai giovani la possibilità di riflettere sulla complessità e le conseguenze delle proprie scelte quotidiane, dei comportamenti salutari o meno che si adottano". Nelle scuole e nelle università "saranno inoltre promossi incontri, sulla base di documenti scientifici, per illustrare la relazione tra stili di vita e fertilità.

Anche in diversi atenei italiani specializzati nelle professioni sanitarie saranno organizzati presentazioni e dibattiti".

"Questo pomeriggio il Tavolo tecnico sugli stili di vita per favorire la fertilità, che abbiamo voluto istituire e che si è insediato lo scorso luglio, tornerà a riunirsi per discutere e concordare altre iniziative su questi temi. Per anni sono rimasti inascoltati i segnali che arrivavano da Istat ed Eurostat sul tasso di denatalità in Italia e in Europa.

Ora dobbiamo agire rapidamente, con soluzioni realistiche e concrete. Siamo concentrati sugli stili di vita delle nuove generazioni che devono essere informate sulla base di dati scientifici, incontrovertibili e documentati". ha aggiunto Schillaci. "C'è poi naturalmente l'impegno attivo nella prevenzione – ha ricordato – che va a tutela anche della fertilità e che passa per le campagne vaccinali gratuite – come quella per il Papillomavirus – per gli screening oncologici, per l'inserimento nei nuovi Livelli essenziali d'assistenza delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita, che dovranno essere fornite su tutto il territorio nazionale".

Per Schillaci, "uscire dall'inverno demografico è veramente una grande sfida nella quale c'è bisogno del contributo di tutti: della politica, delle istituzioni, dei medici, della ricerca, della farmaceutica, delle scuole. Ma soprattutto, c'è bisogno di un dibattito vivo e propositivo".