Milano, 20 feb.
(Adnkronos Salute) – "Per il 2022 i dati del flusso Emur" sull'assistenza in emergenza-urgenza "riportano più di 17 milioni di accessi in Pronto soccorso, con il 12% in codice bianco (massimo 240 minuti di attesa previsti), 50% in codice verde (massimo 120 minuti), 19% in codice azzurro (massimo 60 minuti), 17% in codice arancione (max 15 minuti), 2% in codice rosso (zero min). La stima degli accessi evitabili (codici bianco/verde con dimissione a domicilio) riporta una percentuale sul totale superiore al 40%".
Lo ha riferito il ministro della Salute Orazio Schillaci durante l'audizione in Commissione Affari sociali della Camera, in merito all'indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell'emergenza-urgenza e dei pronto soccorso in Italia.
"La dimissione a domicilio rappresenta la quota preponderante degli esiti di tutti gli accessi, toccando il 70% del totale", ha proseguito Schillaci. "Il ricovero in degenza raggiunge il 12% del totale, mentre il ricorso all'Obi" – Osservazione breve intensiva "o alla 'dimissione a struttura ambulatoriale' sconta delle importanti disomogeneità a livello regionale – ha rimarcato il ministro – così come, di pari passo, non è uniforme il recepimento da parte delle Regioni delle linee di indirizzo" emanate nel 2019 dal ministero della Salute su triage, Obi e sovraffollamento in pronto soccorso.
"Tra i punti critici in relazione ai fattori di ingresso, fattori interni e fattori di uscita nella gestione degli accessi in urgenza all'assistenza ospedaliera", Schillaci ha citato "il coinvolgimento e la responsabilizzazione dell'assistenza extra-ospedaliera nella gestione degli accessi evitabili, l'implementazione di modelli organizzativi innovativi nella medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza e nelle discipline a supporto, il miglioramento dei processi di osservazione e ricovero da Ps, compreso l'efficientamento del turnover e la gestione delle dimissioni".