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Le parole di Paolo Crepet sul caso della "Scala Arcobaleno" a Verona

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Il famoso sociologo ha manifestato apertamente la mancanza di confronto tra famiglia,istituzioni e bambini di cui l'episodio della "Scala arcobaleno" è emblematico.

Ha tenuto banco nelle ultime ore la vicenda di un ragazzo che si è rifiutato di percorrere la “Scala Arcobaleno” presente a Verona e realizzata in omaggio alla giornata contro l’omofobia. Ne ha parlato anche Crepet che ha preso le parti del ragazzino, reputandolo una vittima.

Ragazzino si rifiuta di percorrere la scala arcobaleno: il commento di Crepet

Paolo Crepet è voluto intervenire sulla questione della “Scala Arcobaleno” dove un ragazzino di 13 anni ha preso una nota per non essersi accodato ai compagni percorrendola, preferendo piuttosto arrampicarsi su una ringhiera, come riportato dal sito virgilionotizie.it

“Quando il mondo degli adulti vuole sovrastare quello dei bambini quello che ne esce diventa un orrore” ha commentato Crepet al Corriere del Veneto e successivamente riportato da virgilionotizie.it quindi la posizione del sociologo è a favore del bambino, ha poi proseguito – “per i bambini discorsi di questo tipo non esistono”.

Secondo Crepet il problema è che si parla di un ragazzino che risulta vittima di un dibattito tra adulti dove i ragazzini non dovrebbero esserci.

Assenza di confronto tra ragazzi e adulti

Crepet ha continuato l’intervista manifestando un’ “assenza di confronto” tra adulti e ragazzi, sia tra genitori e figli che anche all’interno delle istituzioni come la scuola.

Nessuno avrebbe spiegato ai ragazzi in modo esaustivo l’esistenza della scala ed allo stesso tempo non avrebbero lasciato il ragazzo libero di percorrere l’altra scala. Non bisognerebbe quindi obbligare i ragazzi a prendere posizioni non proprie su temi così delicati.

Infine il sociologo ha parlato di un “doppio errore degli adulti” sia i genitori che da parte della scuola.