Sanremo, 14 feb. (askanews) – “So che non posso mettere d’accordo tutti però ci sto male quando mi dicono delle cose forti, mi arrivano dei messaggi tipo chissà cosa pensa tua madre, mi dicono che con la canzone gli fanno male le orecchie. Non è un discorso costruttivo, è difficile mettere d’accordo tutti. Posso capire che i testi non piacciono, però secondo me decide il popolo, questi pezzi piacciono alla gente, ai ragazzini che vanno in discoteca, si divertono sempre nelle regole, perché poi quella è importante. Per me è un buon lavoro.
Non voglio fare lo strafottente però se questa roba piace, non sono l’unico, vuol dire che non sono l’unico scemo” Lo ha detto Tony Effe, in conferenza stampa nella sala Lucio Dalla, dopo le polemiche sui suoi testi ritenuti violenti e misogini.
“Con la convinzione fai tutto, io mi sento il meno artista di tutti perché mi sento che ho ancora tanto da fare, soprattutto nel canto, so che ho lavorato tanto e quando lo fai arrivano i risultati, però non mi sento l’ultimo, di questi 30 artisti, ma certo, ho tanto da imparare: incontro con Brunori e imparo incontro Cristricchi, Lucio Corsi e imparo, incontro Baby Gang e imparo; secondo me ogni persona ti può lasciare qualcosa” ha concluso il rapper romano.