Il festival di Sanremo del 2024 si è concluso tra successi, ma anche polemiche e una di queste ha interessato una frase che Ghali ha pronunciato sul palco del teatro Ariston.
“Stop al genocidio”, è ciò che l’artista ha detto al termine della sua esibizione. L’esternazione è stata tuttavia fortemente criticata dall’ambasciatore di Israele Alon Bar che, senza troppo giri di parole ha ritenuto il fatto “vergognoso”. La replica di Ghali non si è fatta tuttavia attendere ed è arrivata durante la puntata di Domenica In dell’11 febbraio.
Sanremo, la dura reazione dell’ambasciatore d’Israele sulla frase di Ghali: “Vergognoso sfruttare il palco per diffondere odio e provocazioni”
L’accesa critica dell’ambasciatore Alon Bar è arrivata attraverso un tweet condiviso sulla piattaforma X: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi”.
Il diplomatico, rivolgendosi direttamente all’organizzazione del Festival ha evidenziato: “Avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto”.
- LEGGI ANCHE: Sanremo 2024, Angelina Mango accetta la partecipazione all’Eurovision. Geolier: “Non poteva andare meglio”
Ghali: “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo”
L’artista, replicando a Domenica In, non è arretrato di un passo e ha confermato la sua posizione: “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire.
Ma per cosa altro avrei dovuto usare questo palco? Io sono un musicista prima di salire su questo palco: ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino”.
Non ultimo ha aggiunto: “Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace.
Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanto geni, ci sono lì in mezzo”.