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Sanremo 2025 e l'analisi dei testi delle canzoni in gara

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Sanremo 2025: ecco cosa ci aspetta come emerge dall'analisi dei testi delle canzoni in gara

Quando si parla di Sanremo si parla quasi di un rituale collettivo, con tutte le sue abitudini e il consueto appuntamento in edicola per leggere su Tv Sorrisi e Canzoni i testi delle canzoni in gara. Anche quest’anno il Festival di Sanremo 2025, crogiolo di emozioni, linguaggi e sentimenti, si fa attendere come intenso e vario.

Sanremo 2025: l’analisi delle canzoni in gara

Achille Lauro con Incoscienti Giovani canta di giovani travagliati della periferia romana: «Tutto quello che hai passato è un’università». Bresh, all’anagrafe Andrea Biasi, in La tana del granchio, riflette su perdita e senso di incompletezza:«un Andrea che deve affrontare situazioni critiche e determinanti per il suo futuro». Brunori Sas si esibisce con L’albero delle noci, un omaggio al tema universale come quello della paternità, dedicando questi versi alla figlia Fiammetta; «E nei tuoi occhi di mamma splende una piccola fiamma». Clara, con Febbre, crea immagini vivide e suggestive, «Il buio è tagliato dalle luci viola / Il cielo fa come un glitch», «I tuoi occhi Blu Klein / Dicono che stanotte è solo febbre».

Canzoni Sanremo 2025: tra amore e felicità

I ComaCose che per la terza volta tornano sul palco dell’Ariston, stavolta dopo il matrimonio, si esibiscono con Cuoricini, alternando romanticismo e passione «Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini / Stramaledetti cuoricini (…) Poi mi uccidi, poi mi uccidi / Quegli occhi sono due fucili». Elodie, in Dimenticarsi alle 7, combina romanticismo, energia e disperazione amorosa «Quando prendi a calci la poesia / Ma che bella sei», e ancora: «Ci sei solo tu nella città / Degli occhi miei / Se è vero che poi fanno la ruggine / Io non voglio più piangere così». Fedez in Battito affronta il tema della depressione e dell’amore tormentato «Spengo la luce e mi vieni a trovare / Fluoxetina, poca saliva», «Seratonina cercasi / Illudimi». Francesca Michielin con Fango in Paradiso di presenta una visione pragmatica delle relazioni finite «Non mi aspetto niente di sensato / Come quei cartelli gialli per terra con su scritto / “Attenzione! Il pavimento è bagnato”» e ancora: «Programmare un addio chiusi in macchina / Era tutta teoria ma non pratica». Francesco Gabbani, con Viva la vita, celebra l’essenza effimera della felicità, alludendo a Leopardi: «Com’è domenica / Viva la vita così com’è / Viva la vita questa vita che / È solo un attimo / Un lungo attimo / Viva la vita finché ce n’è». Gaia, in Chiamo io chiami tu, racconta un gioco di tira e molla sentimentale «Chi è il primo che cede stasera».

Canzoni Sanremo 2025: tradizione e nuove armonie

Giorgia, con La cura per me, ci porta un testo struggente e maestoso a firma di Blanco: «Non so più quante volte ti ho cercato / Per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna / Non so più quante notti ti ho aspettato / Per finire a ingoiare la paura». Irama, alla sua sesta volta a Sanremo, in Lentamente canta di un amore «viscerale che si consuma lentamente», a metà tra il fuoco della passione e quello del rimorso «È meglio fare l’amore se l’amore è un incendio / Speravi che i sensi di colpa finissero». Joan Thiele, con Eco, dedica dei versi struggenti al fratello, tra paure e autosabotaggio: «E ricordo quando eri bambino / E restavamo ore abbracciati nel letto / Per sentirci grandi e la musica ci baciava». Lucio Corsi in Volevo essere un duro porta una ballata poetica e sognante: «Volevo essere un duro / Che non gli importa / Un robot / Un lottatore di sumo / Uno spadaccino in fuga da un cane lupo», mentre Marcella Bella, con Pelle diamante, inneggia alla forza femminile «Forte / Tosta / Indipendente / Pelle come diamante / Non mi fa male niente». Massimo Ranieri, in Tra le mani un cuore, rimane fedele alla propria tradizione melodica, raccontando la vita e il dolore «La vita intere con il cuore in mare / Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane / Proteggilo dal freddo che c’è stato / E troverà la pace dopo quello che ha passato». I Modà, in Non ti dimentico, restano fedeli al loro stile, portando un brano che fa da tributo ai sentimenti «Ma è l’ora del ritorno / È l’ora del coraggio», tra citazioni artistiche «Un quadro di Kandinsky dove immaginarmi tutto». Noemi, con Se t’innamori muori, scritta con Mahmood, parla della liberazione dalle paure: «Perché è impossibile scordare quelle notti, / La sensazione che se ti innamori muori, / Serenamente», mentre Olly, in Balorda Nostalgia, canta di un amore passato e della nostalgia «Vorrei (x6) / Tornare a quando / Ci bastava / Ridere, piangere, fare l’amore / E poi stare in silenzio per ore».

Canzoni Sanremo 2025: ritmo e mix linguistici

Rkomi, con Il ritmo delle cose, porta un flusso di coscienza nei suoi versi  «Il ritmo delle cose / Il ritmo che ci muove / Ci corre nella gola / Ci spezza le parole». Rocco Hunt in Mille vote ancora, già vincitore delle Nuove proposte 2014. racconta di rivalsa e speranza, partendo dai sogni d’infanzia: «Mi ricordo una strada / Un quartiere qualunque / Un bambino che sogna / Pure se non ha niente». Rose Villain, in Fuorilegge, si proietta in una fantomatica e travagliata coppia «Se pensarti fosse un crimine stanotte io sarei / Fuorilegge». Sarah Toscano, con Amarcord, evoca un’atmosfera rétro: «C’è un vento che mi porterà / Mi scioglierà le trecce / Di una vie en rose come Èdith Piaf», dove riecheggia il francese. Serena Brancale in Anema e core costruisce un’armonia linguistica che mescola napoletano «Pccè io e tè / Sim na cosa sola», inglese e latino «Carpe diem», passando per l’inglese «Baby I love you». Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento in La mia parola creano un mix di gospel, jazz e black music «È rap è blues è gin & juice», «Rock’n’roll lo sai party & bullshit», «Tu fai chatty chatty io faccio parlare il mio flow».

Canzoni Sanremo 2025: tra intensità e leggerezza

Simone Cristicchi, con Quando sarai piccola, scrive un’intensa lettera d’amore a una mamma malata: «Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei / Ti starò vicino come non ho fatto mai». I The Kolors, con Tu con chi fai l’amore, portano un brano all’insegna della leggerezza che li contraddistingue «Mi piaci un minimo / Mi aspetti a Mykonos», con qualche cliché «A mezzanotte poi un salto nel blu / Dove le luci si spengono già». Tony Effe, con Damme ‘na mano porta la romanità a Sanremo «Ogni notte è per sempre / Per le strade di Roma», «Ma di noi cosa direbbe Califano», «Cammino sui sampietrini». Infine, Willie Peyote, con Grazie ma no grazie fa riferimento a tutte le cose spiacevoli in cui capitiamo comunque: «Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare / Nelle piazze, grazie ma no grazie»