Noemi, nome d’arte di Veronica Scopelliti, partecipa per l’ottava volta al Festival di Sanremo, tornando sul palco del Teatro Ariston con il brano Se ti innamori muori. La cantante ha già preso parte alla kermesse in diverse edizioni: nel 2010 con Per tutta la vita, nel 2012 con Sono solo parole, nel 2014 con Un uomo è un albero e Bagnati dal sole, nel 2016 con La borsa di una donna, nel 2018 con Non smettere mai di cercarmi, nel 2021 con Glicine e nel 2022 con Ti amo non lo so dire. Quest’anno, però, ha svelato un particolare rito che segue ogni volta prima di esibirsi. Ecco di cosa si tratta.
Sanremo 2025: Noemi rivela qual è il suo rito scaramantico
“Dico sempre buonasera per capire se il microfono funziona“, dichiara la cantante, come riportato da Leggo.
Nelle interviste, Noemi ha raccontato di essere felice e di essere molto soddisfatta della sua prima esibizione. Ha spiegato di aver desiderato che il brano arrivasse con tutta la sua potenza e di aver sentito una grande responsabilità nel cantare una canzone scritta da Blanco, Mahmood e Michelangelo.
“Prima di partecipare avevo paura di sbagliare, mi chiedevo se sarebbe stata la canzone giusta, il Sanremo giusto, ma alla fine bisogna buttarsi, l’unico modo per vivere il Festival è buttarsi a livello emotivo”.
Riflettendo sul significato più profondo della canzone, ha sottolineato come la vita metta continuamente le persone alla prova, esponendole al giudizio degli altri e alle ferite causate dal mondo esterno. Ha raccontato che il suo percorso per arrivare a esprimere un concetto così intenso è stato quello di liberarsi dalle proprie corazze e accettare la fragilità, poiché solo attraverso la leggerezza si può affrontare il rischio di non essere compresi. Secondo lei, non è necessario che tutti ci capiscano, perché ognuno ha il diritto di essere ciò che vuole.
Noemi e Tony Effe nella serata cover a Sanremo 2025
Tutto il resto è noia, scelto da Tony Effe e Noemi per la serata delle cover, è il celebre brano di Franco Califano, pubblicato nell’omonimo album del 1977. Un pezzo inserito da Rolling Stone nella lista dei 100 migliori dischi italiani di sempre.