Le canzoni del Festival di Sanremo 2025 sono state ascoltate dalla stampa, che ha già diffuso le prime pagelle sui 30 brani in gara. Il suo parere riveste un ruolo cruciale, poiché il suo voto incide per il 33% sull’esito finale.
Sanremo 2025: le pagelle dopo il primo ascolto delle 30 canzoni in gara
Un panorama musicale dominato da ballate di ogni tipo, con poco spazio al rap, assenza di rock e una prevalenza di testi che parlano d’amore, con riferimento al rapporto tra genitori e figli. Solo un brano affronterebbe un tema politico, mentre un altro riuscirebbe a catturare efficacemente il contesto sociale attuale. Tra i temi trattati, spiccherebbero anche la depressione e la salute mentale.
“Ascoltando le canzoni che sono arrivate ho notato che si è tornati a parlare di rapporti e non solo d’amore, un ritorno al micro-mondo anche per sfuggire a quello che ci circonda. Ma non è detto che non si parlerà di guerra o di altri tempi di attualità nel nostro Festival, grazie agli ospiti che arriveranno”, ha detto Carlo Conti a FqMagazine.
Non c’è un vincitore annunciato, ma dai primi risultati emerge che Giorgia sembra partire con una marcia in più. Tuttavia, nomi come Elodie, Noemi e Cristicchi non vanno sottovalutati. Occhi puntati anche su Olly e Bresh, mentre destano curiosità Brunori Sas, Lucio Corsi e Joan Thiele.
Le 30 canzoni in gara a Sanremo 2025
GIORGIA, La cura per me: Propone un brano da protagonista, puntando sulle sfumature della sua voce in una dichiarazione d’amore, ma anche di paura per le possibili conseguenze dei sentimenti.
OLLY, Balorda nostalgia: Una voce unica quella di Olly, che, accompagnata dalla chitarra, esprime la nostalgia per un amore che si spera possa ritornare.
ACHILLE LAURO, Incoscienti giovani: Achille Lauro presenta all’Ariston un brano dall’anima profondamente romantica.
GAIA, Chiamo io, chiami tu: Un brano vivace e coinvolgente, capace di conquistare fin dal primo ascolto.
COMA_COSE, Cuoricini: Un mix tra rock e pop. Il duo ha in serbo anche una piccola performance sul palco, come per le precedenti occasioni.
FRANCESCO GABBANI, Vivi la vita: Quest’anno torna all’Ariston con una ballata classica, perfettamente in linea con il suo stile.
WILLIE PEYOTE, Grazie ma no grazie: Un tocco di sonorità sudamericane per il brano più impegnato politicamente del Festival.
NOEMI, Se ti innamori muori: Una splendida ballata che forma la voce potente dell’artista.
RKOMI, Il ritmo delle cose: Il disordine e il ritmo, tipici del brano, che si colloca nel panorama pop.
ROSE VILLAIN, Fuorilegge: Rose Villain si ripropone con il suo stile abituale puntando alle radio.
BRUNORI SAS, L’albero di noci: Al piano con una ballata che diventa una fiera autodichiarazione di se stesso.
IRAMA, Lentamente: Una ballata che riporta in primo piano la sua voce, dedicata alla conclusione di una relazione.
CLARA, Febbre: Cerca di far ballare con un brano che alterna momenti lenti e veloci, esplorando i pericoli legati ai sentimenti.
EMIS KILLA, Demoni: Non è rap, ma racconta un amore intenso come una droga.
FEDEZ, Battito: Un brano intenso e un po’ oscuro che mescola metafore apparentemente legate alla sua relazione conclusa con Chiara Ferragni e temi legati alla salute, citando antidepressivi.
MODA‘, Non ti dimentico: Pop raffinato per esorcizzare un amore complicato. Un brano che incarna perfettamente lo stile della band.
SIMONE CRISTICCHI, Quando sarai piccola: Una canzone molto emozionante, un omaggio di Simone Cristicchi all’amore che i figli provano per i genitori.
JOAN THIELE, Eco: Il suo sembrerebbe essere il brano con la sonorità più internazionale di tutta la selezione di quest’anno.
THE KOLORS, Tu con chi fai l’amore: Pronta a diventare un’altra hit, con un tocco di dance.
SARAH TOSCANO, Amarcord: Uno sguardo alle radio, con un testo leggero.
BRESH, La tana del granchio: Un brano che esplora le fragilità e le insicurezze di un uomo di fronte alla donna che ama.
MARCELLA BELLA, Pelle diamante: Il testo è un vero e proprio inno all’amore per se stessi.
TONY EFFE, Damme ‘na mano: Sembra una sorpresa, con un testo che funziona in modo efficace. Non si può fare a meno di notare un chiaro riferimento a una relazione violenta.
ELODIE, Dimenticarsi alle sette: Una canzone d’amore dove si percepiscono la grinta e l’esperienza maturata nel tempo
FRANCESCA MICHIELIN, Fango in Paradiso: Un bel brano, delicato. Una ballata che racconta la fine di un amore.
LUCIO CORSI, Volevo essere un duro: C’è sicuramente la sua componente poetica. Non cambia stile né approccio per il Festival.
SHABLO feat GUE’, JOSHUA E TORMENTO, La mia parola: Si orientano verso il pop, pur mantenendo le radici nell’hip hop, e lo fanno con maestria. Richiamano gli anni ’90.
SERENA BRANCALE, Anima e core: Un mix di napoletano e italiano, con un’interpretazione che cattura e coinvolge.
ROCCO HUNT, Mille vote ancora: Anche in questo caso c’è un mix tra italiano e napoletano, con una chiara riflessione sociale.
MASSIMO RANIERI, Tra le mani un cuore: brano scritto da Tiziano Ferro e Nek. Un invito dal tono molto classico, arricchito da sax e orchestra, a riconoscere il giusto valore di un sentimento.