Roma, 17 feb. – Sanremo è il Super Bowl italiano, un palcoscenico dove si muovono strategie di comunicazione e dinamiche di percezione. Anche quest’anno, l’evento si è rivelato un banco di prova per artisti e addetti ai lavori, che si giocano tutto tra performance e presenza mediatica. Tra gli osservatori più attenti c’è Federico Lazzerini, esperto di comunicazione e pubbliche relazioni, autore Mondadori e fondatore di Press Reputation, che ha analizzato le tendenze di questa edizione. Olly ha messo in campo una strategia aggressiva sui social: 116 post in una settimana e follower schizzati da 600mila a oltre un milione. Un successo che non si deve solo alla sua musica, ma a una presenza costante e martellante. “L’effetto mera esposizione gioca un ruolo chiave,” spiega Lazzerini, “più una cosa la vedi, più ti sembra familiare e finisci per apprezzarla.” Un meccanismo che funziona non solo con le canzoni, ma ovunque. Poi c’è Lucio Corsi, la vera eccezione di quest’anno. “È un cantastorie, ti fa vedere un’altra realtà perché questa non è poi così bella”, dice Federico Lazzerini. Un artista che non scende a compromessi, dai testi ai look che disegna personalmente. Il pubblico lo premia per la sua coerenza e autenticà. Viene da un altro pianeta.
Se Sanremo è lo specchio della società, l’edizione 2025 ha riflettuto in pieno le logiche della comunicazione: la notizia non è solo informazione, ma costruzione strategica di attenzione. Fedez lo sa bene e lo dimostra con Bella Stronza, che diventa un caso mediatico. Ma è con Battito che alza l’asticella, affrontando il tema degli antidepressivi e del conflitto interiore. La performance non è solo spettacolo, ma un grimaldello narrativo che spacca l’opinione pubblica e tiene incollati gli spettatori.
Federico Lazzerini sostiene che Achille Lauro è un genio della comunicazione: gioca sporco, ma con eleganza. Due lettere ai giornalisti: l’ex per il pathos, la madre per il colpo emotivo. Poi la mossa per San Valentino: una rosa, un biglietto – “Non c’è nulla di più incosciente che amare. Buon San Valentino, bellezze.” Ma l’elemento che ha segnato davvero questa edizione è stato il tono generale del Festival: meno eccessi, più sobrietà. Una scelta che ha diviso il pubblico tra chi ha apprezzato l’eleganza e chi ha avvertito la mancanza di momenti di rottura. Ma i numeri parlano chiaro: Sanremo 2025 è stato il più seguito dal 2000. In un’epoca in cui la comunicazione è tutto, il Festival dimostra ancora una volta di essere la piattaforma perfetta per chi sa giocare bene le sue carte.