> > Andrea Bonomo, il misterioso cantante che ha duettato con Gabry Ponte a Sanre...

Andrea Bonomo, il misterioso cantante che ha duettato con Gabry Ponte a Sanremo 2025

Sanremo Andrea Bonomo Gabry Ponte

"Tutta l’Italia" di Gabry Ponte, sigla di Sanremo 2025, è uno dei protagonisti del festival. Ma chi è Andrea Bonomo, il cantante mascherato?

Gabry Ponte ha aperto la finale del Festival di Sanremo 2025 con “Tutta l’Italia”, selezionata come jingle ufficiale della competizione musicale. Sul palco, alla consolle, c’era l’autore del brano, il dj e producer Gabry Ponte, mentre al suo fianco, a interpretare il jingle, si trovava un cantante mascherato: Andrea Bonomo. Ecco chi è.

Sanremo 2025: chi è Andrea Bonomo, l’artista mascherato sul palco con Gabry Ponte?

Tutta l’Italia di Gabry Ponte, pubblicato da Warner Music il 31 gennaio, una settimana prima del Festival, è il brano scelto da Carlo Conti come colonna sonora per il 75° Festival di Sanremo. A collaborare con lui nella scrittura del brano ci sono due autori: Andrea Bonomo e Edwyn Roberts, quest’ultimo co-autore di successi come “Fai rumore” di Diodato e “Simili” di Laura Pausini, oltre a molte altre hit.

La finale di Sanremo 2025 è iniziata con l’esibizione di Gabry Ponte, che ha interpretato “Tutta l’Italia”. Al suo fianco, sul palco dell’Ariston, c’era anche Andrea Bonomo.

Siciliano di origine e nato a Gallarate, inizia come cantante per poi diventare anche autore. Nel 2008 pubblica il suo primo album “11-12” e scrive per artisti come Eros Ramazzotti, Nek, Emma Marrone, Annalisa e altri. Non è alla sua prima partecipazione a Sanremo: nel 2008, sotto la conduzione di Pippo Baudo, aveva preso parte alla sezione Giovani con il brano “Anna”, scritto con Luca Chiaravalli.

La gaffe di Gabry Ponte sul palco di Sanremo 2025

“Forse non lo sapete ma Claudio è stato un precursore per noi dj”, afferma il dj sul palco dell’Ariston riferendosi agli inizi da disc jockey di Carlo Conti. Sbaglia, però, nome e il conduttore replica così:

“Claudio per via di Cecchetto, forse…”.