La bozza del decreto Meloni è discussa nel Consiglio dei ministri oggi, 3 giugno e prevede provvedimenti per attaccare la piaga delle liste d’attesa nella sanità pubblica: la promessa di Giorgia Meloni di mettere mano al problema delle liste d’attesa è arrivata dal palco di piazza del Popolo, nell’evento di chiusura della campagna elettorale di Fdi per le europee.
Le misure presenti all’interno del decreto
Nel decreto confluiranno misure d’impatto e di riorganizzazione come la piattaforma di monitoraggio delle prestazioni che sarà in capo all’Agenas, per capire il peso di domanda e offerta di prestazione; l’interoperatività dei sistemi regionali; l’implementazione dei cup regionali.
Inoltre, all’interno del decreto dovrebbe essere garantito l’accesso alla telemedicina anche a medici di famiglia e pediatri. Mentre, nel disegno di legge, che dovrà passare al vaglio del Parlamento invece dovrebbero confluire l’innalzamento del tetto di spesa per il privato e le risorse aggiuntive per il personale.
Le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci
Il ministro Schillaci, ospite, nella serata di ieri, 3 giugno, a Cinque Minuti da Bruno Vespa, assicura che ci sarà un’agenda unica di prenotazione, che metta insieme tutti i posti disponibili nel pubblico e nel privato accreditato e sono previsti 80 milioni per provvedimenti legati alla salute mentale. L’obiettivo dell’iniziativa resta uno:
«Far sì che quando un cittadino ha bisogno di fare una prestazione, la faccia a carico del Servizio sanitario nazionale».
Il ministro, inoltre, sottolinea che alcune misure saranno subito operative dopo il Consiglio dei ministri, come nel caso dell’aumento del tetto di spesa per l’assunzione del personale sanitario, che passerà dal 10% al 15%.