Roma, 12 gen (Adnkronos Salute) – Un team dell’Università Lum ‘Giuseppe Degennaro’, dall’esame di decine di migliaia di dati, ha messo a punto una metodologia per determinare il costo della prestazione sanitaria, utile a stabilire la giusta tariffa.
Il modello, che determina i costi riconducibili a una specifica patologia realizzato, è stato presentato oggi a Bari nel corso di una conferenza stampa. I ricercatori hanno analizzato circa 50 patologie complesse in diverse Asl pugliesi e in due policlinici: l’Ente ospedaliero ‘Saverio de Bellis’ Irccs e l’ospedale generale regionale ‘Francesco Miulli’.
“L’obiettivo del software messo a punto dal team della Lum – spiega Francesco Albergo, direttore operativo della Lum School of Management – è quello di ridefinire le tariffe dei Drg (Diagnosis Related Group), che sono principalmente responsabili dei debiti delle aziende sanitarie per arrivare al perfetto equilibrio tra entrate ed uscite.
Abbiamo analizzato più di 50 patologie. Circa il 40% delle tariffe si sono dimostrate assolutamente inferiori ai costi realmente sostenuti. Il modello messo a punto dalla Lum – aggiunge – deve rappresentare un punto di svolta perchè allo stato attuale in Italia il sistema delle tariffe è stato costruito senza conoscerne i costi”.
“Credo – aggiunge Vito Montanaro, direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia – che qualsiasi strumento sia utile per comprendere bene quale sia la congruità della tariffa che viene applicata a ogni prestazione erogata dal servizio sanitario pubblico e privato accreditato.
L’utilizzo di strumenti che consentono di avere maggiori informazioni offrono la possibilità di utilizzare al meglio le risorse finanziarie. Il nostro obiettivo è definire al meglio la tariffa in modo che il servizio sanitario paghi in modo congruo la prestazione che viene erogata”. Il tema è “fondamentale” per Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’Asl Bari. “Le tariffe – osserva – sono vecchie di trent’anni, pertanto è più che opportuno ragionare su questo argomento. L’Asl Bari ha avuto un primo contatto con la metodologia studiata dalla Lum con risultati molto interessanti.
Il metodo proposto rappresenta un percorso virtuoso. Presto – conclude – partirà l’analisi sull’intero reparto di Neurologia dell’Ospedale Di Venere”.