Roma, 14 ott.
(Adnkronos) – Le ipotesi di riforma sanitaria avanzate negli ultimi mesi e soprattutto gli importanti movimenti normativi e regolamentari in atto, tra cui quelli aventi ad oggetto il progetto ‘Cruscotto delle prestazioni’, sono i temi al centro dell’incontro ‘Le nuove sfide dei fondi sanitari: dall’integrazione pubblico-privato alla tutela dei grandi rischi’, che si è svolto a Roma, promosso per il decimo compleanno del Fondo Asim, Fondo di assistenza sanitaria integrativa del settore delle imprese esercenti servizi di pulizia, servizi integrati/multiservizi.
La sanità integrativa – si legge in una nota – continua a crescere insieme ai bisogni dei cittadini in un contesto in cui si annunciano importanti riforme nell’ottica della sussidiarietà e dell’integrazione pubblico-privato. Se fino a qualche anno fa le ipotesi di riforma preoccupavano gli operatori che avevano saputo nel tempo valorizzare gli spazi della propria autonomia negoziale, oggi l’ipotesi di un processo di riordino va di pari passo con quella di un processo di rilancio dei Fondi, come secondo pilastro del nostro sistema sanitario.
I dieci anni di attività segnano un traguardo fatto di dedizione e, soprattutto, di persone che si sono dedicate per far sì che il Fondo fosse sempre più in grado di rispondere alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti e fornire loro il massimo supporto. All’evento hanno quindi partecipato le persone che hanno permesso al Fondo di diventare quello che è oggi, ovvero un punto di riferimento nel Settore servizi di pulizia, servizi integrati/multiservizi e un benchmark nel settore dei Fondi di assistenza sanitaria integrativa.
L’incontro non si è limitato però a un’autocelebrazione, ma ha dato spazio, a un dialogo costruttivo su quelle che sono le attuali sfide che i Fondi sanitari si trovano ad affrontare, per le quali il Fondo Asim già da tempo si sta adoperando, dimostrando, ancora una volta, la sua capacità di adattamento e pronta risposta alle mutevoli esigenze del settore.
L’auspicio degli esperti è che il legislatore parta da una attenta analisi della prassi e dagli importanti risultati raggiunti dalla sanità integrativa, che va sicuramente rilanciata e valorizzata come leva del Servizio sanitario nazionale, ma senza intaccare il modello virtuoso fino ad oggi realizzato anche grazie al grande impegno delle parti istitutive (e al sostegno del mercato assicurativo e dei servizi).
I fondi, tra cui il Fondo Asim hanno avviato una pianificazione degli interventi in linea con i principi di integrazione del Ssn, a partire dall’adozione di strumenti, tassonomie e modelli omogenei con il Sistema sanitario.
Il Fondo Asim, costituito dalle parti sociali nel 2013, nasce in attuazione di quanto contenuto nel rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) del 31 maggio 2011. Operativo da ottobre 2014, ha lo scopo di garantire, ai lavoratori iscritti, trattamenti di assistenza sanitaria integrativa al Ssn.
Le parti che hanno sottoscritto il suddetto contratto nazionale sono: per la parte datoriale Anip-Confindustria, Legacoop produzione e servizi, Confcooperative lavoro e servizi, Agci servizi, Unionservizi-Confapi; per le rappresentanze dei lavoratori: Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti-Uil. L’Ente ha la natura giuridica di associazione non riconosciuta e non persegue fini di lucro.
Per numero di lavoratori iscritti, si attesta tra i primi 10 registrati all’anagrafe dei fondi sanitari istituita presso il ministero della Salute.
È, tra i fondi negoziali principali, quello con la più bassa contribuzione annua per iscritto (mediamente 58 euro). A oggi ha raccolto l’iscrizione di oltre 544 mila lavoratrici e lavoratori e l’adesione di oltre 7.650 imprese. Il lavoro di incremento della consapevolezza degli iscritti svolto nel corso degli anni, ha portato il Fondo ad avere oltre 118.300 registrazioni al Portale dedicato ai lavoratori.
Nel 2023 ha erogato oltre 121 mila prestazioni di cui 44 mila rimborsi (in appena 13,90 giorni di calendario ciascuno) a più di 33.500 iscritti.
Per l’anno corrente, nei soli primi 8 mesi del 2024, ha erogato oltre 93 mila prestazioni di cui 28 mila rimborsi (in appena 12,67 giorni di calendario ciascuno) a più di 30 mila iscritti. La centrale operativa ha risposto nel 2023 a oltre 300 mila chiamate di cui 120 mila con operatori umani.
La contribuzione viene riconciliata in modalità quasi esclusivamente automatica (90%) e il residuo con interventi umani, ma comunque con processi automatizzati.
I residui da riconciliare in chiusura di bilancio, sono praticamente vicini allo zero e percentualmente non rilevabili. Dal punto di vista della comunicazione, il Fondo è presente su tutti i principali canali digitali, convinto che la comunicazione di se stesso, dei metodi di prevenzione primaria e secondaria e delle prestazioni messe a disposizione degli iscritti sia imprescindibile per garantire appieno il loro diritto alla sanità integrativa e dei corretti stili di vita.