Sanità: deputati Pd, 'Calderoli blocca legge pugliese su vaccino hpv'

Roma, 7 ott. (Adnkronos) - “Dov’è finita la libertà delle Regioni sbandierata quotidianamente dal ministro Calderoli? Prima si predica l’autonomia regionale e poi si impugna un’iniziativa eccellente, oltreché perfettamente legale, della Regione Puglia? A ...

Roma, 7 ott.

(Adnkronos) – “Dov’è finita la libertà delle Regioni sbandierata quotidianamente dal ministro Calderoli? Prima si predica l’autonomia regionale e poi si impugna un’iniziativa eccellente, oltreché perfettamente legale, della Regione Puglia? A pensar male, le scelte di questo governo sembrerebbero guidate da logiche di contrapposizione politica, più che dai principi di libertà e autonomia che professano ogni giorno”. Così in una nota congiunta, i deputati pugliesi del Partito Democratico, Claudio Stefanazzi, Marco Lacarra e Ubaldo Pagano, in merito alla decisione di Palazzo Chigi di impugnare la legge della Regione Puglia che promuove, senza obbligatorietà, la diffusione del vaccino contro l’Hpv, ritenuto responsabile dell’insorgenza di una serie di tumori.

“In Puglia si è partiti da un dato: esiste un vaccino, sicuro, efficace e offerto gratuitamente, che potrebbe salvare la vita a migliaia di persone, ma sono purtroppo in pochissimi a conoscerne l’esistenza. Per questo – prosegue – la legge regionale prevede che l’iscrizione a scuola o all’università sia subordinata a un attestato che indichi l’avvenuta vaccinazione contro l’Hpv oppure, al contrario, la libera scelta di rifiutare il vaccino. Nessun obbligo, insomma, solo buon senso".

"Lo stesso buon senso che è mancato dalle parti del governo che, non si sa per quale assurda ragione, ha deciso di impugnare questa lodevole iniziativa dinanzi alla Corte Costituzionale. Bizzarro, poi, che sia stato proprio Calderoli a impugnare la legge pugliese. Perché colui che ogni giorno vuole catechizzarci sull’autonomia regionale, decide deliberatamente di bloccare una buona iniziativa di una Regione? Solo perché si tratta di un territorio amministrato dall’avversario politico?”, conclude.