Sanità: controlli carabinieri Nas in 600 strutture per anziani, irregolarità nel 32%

Roma, 28 feb. - (Adnkronos Salute) - Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato negli ultimi 2 mesi, d’intesa con il ministero della Salute, una campagna di controlli a livello nazionale presso strutture sanitarie di riabilitazione e socio assistenziali, che ha portato al...

Roma, 28 feb.

– (Adnkronos Salute) – Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato negli ultimi 2 mesi, d’intesa con il ministero della Salute, una campagna di controlli a livello nazionale presso strutture sanitarie di riabilitazione e socio assistenziali, che ha portato all’ispezione di oltre 600 centri destinati a ospitare persone anziane e con disabilità, rilevando irregolarità presso 191 di esse, pari al 32%.

Nello specifico, i Nas hanno rilevato 11 strutture irregolari per la mancata richiesta/rinnovo dei certificati per la prevenzione degli incendi, l’omessa revisione degli estintori e carenze nella funzionalità degli impianti destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, che hanno determinato, nelle situazioni più gravi, la chiusura della struttura e il trasferimento degli ospiti.

Tra le restanti irregolarità, circa il 60% hanno riguardato inadeguatezze strutturali, gestionali e autorizzative, quali l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva con presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite consentito e la conseguente inadeguatezza degli spazi disponibili aventi capacità inferiore rispetto a quella prevista.

Complessivamente sono stati deferite all’Autorità giudiziaria 43 persone ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione medico-infermieristica, detenzione di farmaci scaduti e violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché sanzionati ulteriori 153 gestori e responsabili delle strutture, per un ammontare di oltre 67.000 euro.

Sono stati inoltre eseguiti provvedimenti di sospensione dell’attività e di chiusura nei confronti di 12 strutture risultate abusive o gravemente deficitarie in materia sanitaria ed edilizia, giudicate incompatibili con la permanenza degli alloggiati, per un impatto economico stimato di oltre 9 milioni di euro.