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San Vito di Cadore, la storia vera dell'host di Airbnb accusato di antisemitismo

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"Nego categoricamente qualsiasi insulto antisemita" afferma l'host, spiegando come sono andate le cose

Si spegne il caso contro i presunti insulti antisemiti scritti da un host di Airbnb di San Vito di Cadore rivolti a un ospite israeliano. L’intera vicenda è stata tutta un grosso fraintendimento!

L’host di Airbnb racconta la verità

Lorenzo è il nome dell’host incriminato, finito al centro della stampa internazionale. Stando a ciò che si leggeva nei giorni scorsi sembra che l’uomo avesse scritto a una famiglia israeliana che il loro posto era “nei forni a gas“.

Racconta l’host la vera storia, frutto di un grosso equivoco. L’uomo era stato contattato da un ospite che voleva soggiornare nella sua camera, ma purtroppo lui non aveva posto. L’ospite era israeliano, ma lui non lo sapeva.

Quattro giorni dopo Lorenzo si trova a rispondere a un altro cliente molto esigente che, tra le altre cose, gli chiede dove si trova la valvola del gas del forno.

Ed ecco l’incomprensione. Spiega Lorenzo: “Praticamente per errore ho copiato un messaggio nella chat chiusa (quella con l’israeliano).” Messaggio che riportava in inglese: “La valvola del gas potrebbe essere sotto il forno (“Could be under the stove”)”.

Le minacce di morte all’host

Lorenzo non sa come sia possibile, ma i messaggi con l’ospite israeliano sono diventati pubblici e all’improvviso si è trovato a dover affrontare minacce di morte rivolte a lui e alla sua famiglia. L’host è stanco di tutta questa vicenda, ma spera di essersela lasciata alle spalle. Conclude: “Nego categoricamente qualsiasi insulto antisemita“.