Argomenti trattati
Il dramma di Ottavia Piana
Il , la speleologa Ottavia Piana, di 31 anni, è rimasta bloccata per due giorni nella grotta Bueno Fonteno, situata nella provincia di Bergamo. Durante un’esplorazione, la giovane ha subito un infortunio a una gamba a 150 metri di profondità, rendendo necessaria un’operazione di soccorso complessa e delicata. Ottavia, socia del gruppo Speleo Cai di Lovere e istruttrice esperta, si trovava in un’area particolarmente difficile da raggiungere, complicando ulteriormente le operazioni di salvataggio.
Le difficoltà del soccorso
Le operazioni di recupero sono state ostacolate da diversi fattori. La pioggia caduta durante la notte ha reso il terreno scivoloso e ha aumentato il livello dell’acqua all’interno della grotta, creando ulteriori rischi per i soccorritori. Il personale del Soccorso alpino ha lavorato incessantemente, mantenendo un contatto costante con medici e infermieri per garantire la sicurezza della speleologa. La barella necessaria per il trasporto ha dovuto essere manovrata in spazi angusti, allungando notevolmente i tempi di recupero.
Il supporto delle squadre di soccorso
La IX Delegazione speleologica del Cnsas lombardo è stata attivata per gestire l’emergenza, ricevendo supporto dalle delegazioni di Veneto e Trentino, nonché dai tecnici di Piemonte ed Emilia Romagna. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dai soccorritori, sottolineando l’importanza della loro esperienza in situazioni così critiche. Dopo quarantotto ore di intenso lavoro, Ottavia Piana è stata finalmente portata in superficie e trasportata in ospedale in elicottero, dove è stata dichiarata in buone condizioni generali, nonostante l’infortunio.