Questo era Salvador Dalì in mostra a Milano (Palazzo reale) dal prossimo 21 settembre fino a fine gennaio.
Un arte oltre l’arte, creata per copovolgere la realtà e trsportare l’ignaro spettatore in un modo onirico fatto di sogno e mostruosità. Narciso («Ogni mattina al risveglio posso godere di un piacere supremo: quello di essere Salvador Dalí»), provocatorio, preciso e puntuale. A Palazzo Reale sono esposte cinquanta opere tra tele e sculture, più filmati, documenti ed un cortometraggio «Destino» realizzato con Walt Disney e accompagnato dai disegni originali0.
Inoltre è visitabile la copia esatta della sala dedicata a Mae West conservata nella Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueras.
Dalì non fu solo pittore, ma affamato di conoscenza sperimentò anche il cinema collaborando con Buñuel e Hitchcock, la pubblicità (sua la trovata del Chupa Chups), il design (il divano labbra, il telefono aragosta), e persino la moda (abiti sontuosi ispirati all’Oriente, «Odio la semplicità»).
Orwell scrisse di lui: «Bisognerebbe accettare il fatto che Dalí è un ottimo artista e un uomo disgustoso”.
Siamo certi che lui avrebbe apprezzato.
Salvador Dalí-Il sogno si avvicina. Palazzo Reale. P.zza Duomo 12. Tel. 02.54.913. Orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. e sab. 9.30-22.30. 9. Dal 21 sett. (ore 19, a inviti) al 30 gen.