Roma, 3 lug.
(Adnkronos Salute) – "Dobbiamo avere una visione di lungo di respiro: nessun sistema sanitario in futuro potrà essere sostenibile, se oggi non interveniamo su questo fronte. Quando parliamo di corretti stili di vita, di promozione degli screening, ci riferiamo a fattori sostanziali per contrastare l'insorgenza di malattie. Questo significa continuare a promuovere i programmi di screening e incentivare i cittadini ad aderire agli inviti e a seguire stili di vita corretti.
In Italia abbiamo ancora un 28% di popolazione sedentaria e l'inattività fisica aumenta il rischio di sviluppare patologie croniche non trasmissibili. Così come solo il 13% degli italiani ha un'alta aderenza alla dieta mediterranea. Eppure è noto come il nostro modello alimentare contribuisca a prevenire diverse patologie cronico-degenerative". Lo ha ricordato il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento oggi a Roma al Forbes Healthcare Summit.
"Ecco perché dobbiamo guardare alla prima sfida, che è quella di fare in modo che l'invecchiamento avvenga in salute.
Più volte ho sottolineato la necessità di invertire il paradigma che oggi vede il nostro sistema sanitario, e le risorse che investiamo, concentrati principalmente nella cura. Mentre – suggerisce – dovremmo innanzitutto investire in prevenzione per fare in modo che in futuro ci siano meno malati e più anziani in salute. E' evidente che i benefici della prevenzione non sono immediati, ma è certo il vantaggio sul medio e lungo periodo".
"C'è poi il grande tema della prossimità.
E' evidente che una popolazione sempre più anziana, con nuovi bisogni non solo sanitari, ma anche sociali, richiede un rafforzamento della medicina territoriale che stiamo portando avanti con grande impegno attraverso gli investimenti del Pnrr – ha rimarcato il ministro – In primo luogo, potenziando l'assistenza domiciliare e quindi la casa come primo luogo di cura. Ricordo che con la rimodulazione del Pnrr abbiamo aumentato di 250 milioni le risorse destinate all'assistenza domiciliare, incrementando anche il numero di assisti over 65 (41mila in più entro il 2026).
A oggi abbiamo già 530mila nuovi assistiti over 65".