Roma, 2 lug. (Adnkronos Salute) – "La persona con incontinenza è per lo più la donna: 7 volte su 10 è una donna" in pre o "menopausa e, ovviamente, fa uso purtroppo di pannolini. E' questo l'identikit che rende molto bene la tipologia del paziente o, meglio, della paziente con incontinenza". Così Vincenzo Mirone, responsabile Ufficio comunicazione della Società italiana di urologia (Siu), all'Adnkronos in occasione della Giornata nazionale dell'urologia che si celebra il 2 luglio, promossa dalla Siu e dedicata quest'anno all'incontinenza urinaria.
Purtroppo, "c'è vergogna di parlarne – aggiunge Mirone – mentre la cosa più importante è non ignorare la malattia", come evidenzia il decalogo redatto dagli urologi italiani e lanciato proprio nella Giornata nazionale dell'urologia. "Il primo consiglio veramente importante, che può sembrare banale – ribadisce il professore – è riconoscere che l'incontinenza è una malattia che va curata, come tutte le malattie, per questo non ci si deve affidare al pannolino o ignorarla. Abbiamo farmaci molto importanti, assolutamente validi per l'incontinenza, ma anche la ginnastica riabilitativa e, nei casi più estremi, anche degli interventi, quindi – conclude Mirone – è una malattia risolvibile e ignorarla vuol dire 'rovinarsi' la vita".