Roma, 4 giu.
(Adnkronos Salute) – "Essere un'influencer medico è stata per me l'occasione di poter entrare in contatto con i pazienti, con un grande pubblico, per divulgare" informazioni sulla "nostra disciplina, cioè la dermatologica. E' un'opportunità grandissima. All'inizio è un pochettino difficoltoso, perché dobbiamo tradurre dal 'medichese' nella terminologia attuale, per poter veicolare i messaggi medici migliori. Dal punto di vista del paziente è importante perché può entrare in contatto diretto con il medico, fare domande che magari non sono mai state poste in diretta in ambulatorio, anche per vergogna o imbarazzo.
Il medico può quindi imparare direttamente dai pazienti, dal proprio pubblico". Così Laura Colli, specialisti nota nei social come @Dermatologirl, descrive la sua esperienza intervenendo al Simposio 'Codice deontologico e social media', nel corso del congresso nazionale dell'Associazione italiana dermatologi ambulatoriali (Aida) che si è tenuto a Riccione.
"Come specialisti – prosegue Colli – possiamo portare innanzitutto la nostra autorevolezza al di fuori del nostro camice, del nostro abbigliamento. Abbiamo pensato anche di citare le fonti", gli studi "che usiamo per divulgare i contenuti", a garanzia della loro qualità.
Certo, "perché il medico diventi un influencer sono richieste delle skill – sottolinea – in particolare di comunicazione". Si tratta infatti "di entrare in contatto con il pubblico, di interessarlo perché lo span di attenzione adesso è molto ridotto, perciò per riuscire a catturare l'attenzione – conclude – si deve creare da subito interessante".