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Covid, Oms: "La seconda ondata non si combatte con il vaccino"

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Oms: "Seconda ondata? Un errore pensare di combatterla con il vaccino, ci vorranno almeno 4-6 mesi".

Dalle notizie che a più riprese arrivano dai vari team di ricerca sparsi nel mondo, appare evidente che nel giro di qualche mese prenderà il via la campagna di vaccinazione contro il covid-19. Una notizia a lungo attesa dall’intero pianeta e che si spera possa porre fine a questo periodo buio. In tal senso arriva il monito dall’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, che sottolinea come la seconda ondata per ragioni prettamente tempistiche non potrà essere sconfitta con il vaccino. Servono dunque ancora le misure di contenimento e il rispetto delle regole che ormai da quasi un anno abbiamo imparato a conoscere.

Oms, sulla seconda ondata e il vaccino

L’appello dell’Oms arriva da parte del capo delle emergenze Michael Ryan che, in un forum sui social media, ha detto: “I vaccini non arriveranno in tempo per combattere la seconda ondata della pandemia di Covid-19 e molti Paesi continueranno a doverla affrontare senza”. “Penso – ha specificato Ryan – che passeranno almeno quattro o sei mesi prima che ci siano livelli sufficienti di immunizzazione ovunque“. Il rappresentante dell’Oms invita dunque a non considerare il vaccino come una “pozione magica” dall’effetto immediato in quanto ci vorranno dei tempi tecnici per mettere in valore il suo utilizzo. “Dobbiamo capirlo – ha concluso – interiorizzare questo e renderci conto che questa volta dobbiamo scalare questa montagna senza vaccini”.

Oms, la tesi di Ghebreyesus

Le parole di Ryan seguono la linea già tracciata dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, secondo il quale “il vaccino da solo non può bastare a fermare la pandemia. Completerà gli altri strumenti che abbiamo, ma non li sostituirà”. Questo il pensiero espresso nella conferenza stampa a seguito della riunione del consiglio esecutivo. “I controlli dovranno continuare – ha aggiunto Ghebreyesus le persone dovranno ancora essere testate, isolate e curate, i contatti dovranno ancora essere tracciati e le persone continueranno a esser curate”.