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La menopausa è una fase della vita che viene vissuta con ansia dalla maggior parte delle donne non soltanto perché coincide con il termine della fertilità ma anche perché è caratterizzata da vari sintomi più o meno fastidiosi che possono provocare stress e imbarazzo.
La menopausa si caratterizza per la progressiva diminuzione delle mestruazioni e si presenta solitamente nell’età compresa tra i 45 e i 55 anni, anche se vi sono casi in cui tale fase fisiologica può sopravvenire prematuramente. In questo articolo, vogliamo analizzare quali sono le cause e la cura delle perdite gialle in menopausa per aiutare le donne ad affrontare con serenità questo problema.
Perdite gialle in menopausa: le cause
Nei primi periodi della menopausa è possibile che il ciclo mestruale si presenti a intervalli irregolari che dopo diverso tempo scompaiono del tutto e determinano la completa infertilità della donna. In alcuni casi, anche se la menopausa è allo stadio avanzato, in particolare sono trascorsi almeno 12 mesi dall’ultimo ciclo mestruale, è possibile che compaiano delle piccole perdite gialle di cui non si conosce l’origine. È opportuno sottolineare che le secrezioni vaginali di colore giallastro sono molto frequenti durante l’età fertile, mentre possono essere il campanello d’allarme per qualche patologia se si presentano in menopausa.
Se si notano delle perdite gialle in menopausa, la prima cosa da fare è contattare il ginecologo per sottoporsi ad una visita o a un check up; in questo modo sarà più semplice identificare l’origine di queste secrezioni vaginali. Le perdite di colore giallastro durante la menopausa possono comparire quando l’organismo ha contratto un’infezione e solitamente si associano ad altri sintomi: prurito, bruciore di diversa entità, cattivo odore e in alcuni casi più gravi anche febbre.
Le infezioni in menopausa sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare, difatti il tessuto che riveste l’utero (endometrio) tende ad assottigliarsi e allo stesso tempo si ha una diminuzione della flora batterica vaginale, provocando il proliferare dei batteri. A volte in menopausa si può anche avvertire del bruciore intimo dopo un rapporto.
Le infezioni in menopausa
Nel caso in cui si presentino delle secrezioni vaginali in menopausa, si potrebbe trattare di un’infezione di natura batterica come Trichomonas, Neisseria Gonorrhoeae, Clamidia o la Candida.
Le infezioni, come abbiamo sottolineato in precedenza, si manifestano di frequente in menopausa, quindi basterà assumere la cura adatta per questo tipo di patologie e le perdite gialle scompariranno progressivamente. Le perdite di colore giallastro possono presentarsi anche dopo un rapporto sessuale, dato che i tessuti sono più fragili e sensibili e possono irritarsi facilmente.
Esclusa l’infezione batterica e le malattie veneree, se le perdite gialle continuano, è possibile che la causa sia differente e più difficile da individuare.
Una delle cause dell’insorgenza delle perdite gialle è la presenza di fibromi o di polipi, una condizione che può essere verificata solo se ci si sottopone ad una visita ginecologica o ad alcuni esami specialistici. Nella maggior parte dei casi, i polipi o i fibromi sono di natura benigna, ma è sempre opportuno controllarli periodicamente e utilizzare i trattamenti prescritti dal medico.
I rimedi per le perdite in menopausa
Per prevenire l’insorgenza di infezioni vaginali e delle perdite gialle, durante la menopausa è molto importante bere molta acqua e seguire una dieta povera di zuccheri; in questo modo l’apparato urinario sarà in grado di eliminare con più facilità le tossine e i batteri.
Un altro rimedio per evitare le infezioni vaginali è quello di usare detergenti intimi naturali e delicati e di indossare esclusivamente biancheria di cotone per non irritare i tessuti.
In base al tipo di infezione vaginale contratta, il ginecologo vi consiglierà i farmaci da assumere. Solitamente si tratta di anti-fungini o di antibiotici e di trattamenti topici per eliminare il prurito e il bruciore. Per quanto riguarda invece i polipi, in caso di dimensioni ridotte che non necessitano dell’asportazione, il ginecologo consiglia di assumere progestinici o altri farmaci ormonali e di controllarli periodicamente per evitare il manifestarsi di un cancro al collo dell’utero.