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Salute: Amref, 200 mln donne con mutilazioni genitali nel mondo, 87mila in Italia

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Roma, 4 feb. (Adnkronos Salute) - La mutilazione genitale femminile, o taglio, è riconosciuta a livello internazionale come una violazione dei diritti umani. Oltre 200 milioni di donne nel mondo le hanno subite, e secondo i dati Unfpa nel 2024, quasi 4,4 milioni di ragazze - equivalenti a pi&...

Roma, 4 feb. (Adnkronos Salute) – La mutilazione genitale femminile, o taglio, è riconosciuta a livello internazionale come una violazione dei diritti umani. Oltre 200 milioni di donne nel mondo le hanno subite, e secondo i dati Unfpa nel 2024, quasi 4,4 milioni di ragazze – equivalenti a più di 12mila al giorno – sono a rischio di subirle. Ma le mutilazioni genitali femminili (Mgf) sono una realtà concreta anche in Europa, dove oggi vivono più di 600mila donne e ragazze che le hanno subito e altre 180mila sono a rischio ogni anno. L'Italia, in particolare, è uno dei Paesi che ospita il maggior numero di donne escisse – più di 87mila – in conseguenza di un consistente flusso migratorio femminile proveniente da Paesi ad alta prevalenza di Mgf. Lo ricorda Amref Italia, alla vigilia della Giornata mondiale della 'Tolleranza zero' contro le Mutilazioni genitali femminili, che ricorre il 6 febbraio, istituita dalle Nazioni Unite con l'obiettivo di sensibilizzare e intensificare gli sforzi per eliminare la pratica.

L'Africa – ricorda l'organizzazione in una nota – è il Continente in cui il fenomeno è più diffuso, con 91,5 milioni di ragazze di età superiore a 9 anni vittime di queste pratiche. Sebbene costituiscano un grave rischio per la salute ed il benessere delle donne e delle bambine, in molte comunità rappresentano un’usanza radicata nelle norme sociali tradizionali. "È una pratica antica che si è tramandata di generazione in generazione” racconta Awa Diallo ex tagliatrice senegalese, ora attivista contro le mutilazioni del African Led Programme di cui Amref è promotore. Oltre al Senegal, Amref è impegnata nella lotta alle Mgf in Tanzania, Etiopia, Uganda, Malawi, ed in Kenya, dove, nella sola contea di Kajiado, dal 2009 ad oggi, l’azione di Amref ha permesso di diminuire del 24% le Mgf, e sono oltre 20mila le ragazze direttamente e indirettamente protette da questa pratica.

Amref promuove un approccio basato su azioni di prevenzione e contrasto che integrino il contesto giuridico, i sistemi comunitari, l’educazione, i sistemi sanitari e la ricerca. I progetti di Amref prevedono azioni di empowerment, sensibilizzazione e mobilitazione delle comunità. In alcune regioni la mutilazione identifica il momento in cui una ragazza è pronta per il matrimonio, per questo uno degli obiettivi di Amref è fornire gli strumenti affinché le comunità scelgano di intraprendere Riti di passaggio alternativi (Arp), senza alcuna forma di 'taglio'.

"In Italia ogni giorno lavoriamo ispirandoci alle buone pratiche che nei Paesi africani Amref sta portando avanti", spiega Laura Gentile, Project Coordinator di Amref Italia. "Sul territorio italiano ci occupiamo non solo di formare e sensibilizzare servizi ed istituzioni, ma costruiamo con loro delle reti di azione con i membri delle comunità legate a Paesi in cui la pratica delle Mgf e con le nuove generazioni, come con il Progetto Y-Act, presente a Roma, Milano, Torino e Padova, dove sono già attive reti di prevenzione e contrasto". Cofinanziato dall'Unione europea e con partner l'associazione Le Réseau, il Conngi e l'Università Bicocca, il progetto coinvolge attivamente i giovani con background migratorio e membri delle comunità legate ai Paesi in cui le Mgf sono ancora diffuse, promuovendo cambiamenti culturali e sociali per porre fine alla violenza di genere e alle Mutilazioni genitali femminili.

"Crediamo infatti che per generare un cambiamento sia fondamentale ascoltare le comunità che vivono in Italia e creare spazi di confronto. I giovani coinvolti nel progetto sono i protagonisti, i promotori di azioni in prima persona perché proprio da dentro le comunità possa attivarsi e rafforzarsi il percorso di impegno ad abbandonare la pratica delle Mgf e a promuovere l'empowerment femminile, contro ogni forma di violenza di genere", conclude Gentile. Domani la rete romana per la prevenzione e il contrasto alle Mgf ospiterà in Campidoglio una giornata di formazione: un workshop interregionale di formazione e scambio, alla presenza di Istituzioni, enti e stakeholders locali e nazionali.