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Cinquantotto miliardi di euro mobilitati, un impatto sull’economia nazionale stimato in 280 miliardi per un milione e mezzo di posti di lavoro sostenuti. L’utile lordo consolidato che, superando le aspettative del Piano Industriale, vola a 789 milioni. Insomma, per i vertici di SACE il 2024 è sicuramente un anno da incorniciare. Ma, al di là dei valori assoluti, è davvero tutto oro quel che luccica, come suol dirsi?
Sace, nomine in arrivo: rivoluzione in vista?
A giudicare dalle nubi che si vanno addensando sull’ultima gestione dell’agenzia di credito all’esportazione controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sembrerebbe proprio di no. Mentre da un lato si sbandierano infatti i numeri record del bilancio, dall’altro, sottotraccia, si lavora febbrilmente per rivoluzionare i vertici di SACE. Entro aprile dovrebbero arrivare infatti le nuove nomine e i rumors scommettono su una svolta radicale.
Le cose non sono messe benissimo infatti per l’attuale Amministratore Delegato, Alessandra Ricci, la quale, malgrado l’attivismo e la ferrea (disperata?) volontà di rimanere in sella, parrebbe avere chance di riconferma pari a zero. Troppe le criticità accumulate negli ultimi anni che – dicono i ben informati – hanno incrinato il rapporto con l’azionista e, di conseguenza, con il governo.
Ad Alessandra Ricci: che gestione è stata?
A scartabellare tra le pieghe della gestione Ricci, in effetti, più di una scelta discutibile: tra queste operazioni estere con controparti dal profilo “discusso” e per questo finite nel mirino della stampa e dello stesso azionista, ma anche meccanismi di garanzia pubblica giudicati troppo favorevoli alle banche.
Senza dimenticare un costoso bond “aggira tetto stipendi” oltre ad una gestione del personale che, tra i vari effetti dirompenti, ha portato a cause sindacali, al primo stato di agitazione generale nella storia di SACE e all’uscita – nell’arco di appena un anno – di oltre 14 dirigenti di comprovata esperienza come il responsabile business Bernardo Attolico, il capo della comunicazione Rodolfo Belcastro e il CFO Michele De Capitani.
Il caso BlackRock e la tensione con il MEF
Insomma, non certo una gestione “tranquilla”, quella dell’Ad uscente che, nel suo mandato, non si è fatta mancare praticamente nulla, compreso l’assai controverso (e mai portato a compimento) “affaire Blackrock”, ovvero la negoziazione per la gestione della liquidità di SACE con il colosso mondiale degli investimenti guidato da Larry Fink che il Ministero dell’Economia e delle Finanze parrebbe aver appreso solo dai giornali, con tutti gli annessi e connessi del caso, in primis un’interrogazione parlamentare in merito avanzata da parte delle opposizioni.
SACE governance nuova, i nomi in lizza
Insomma, un cambiamento di registro appare ormai inevitabile. E queste sono le ore decisive per definire regole, modalità e identikit della nuova governance. Nel totonomi, per la presidenza il profilo più accreditato è quello di Amedeo Teti, figura di spicco del MIMIT con una ventennale esperienza a supporto delle imprese italiane. Più incerta invece la partita per la poltrona di amministratore delegato. In lizza due donne: la prima è Antonella Baldino, attuale CEO dell’Istituto di Credito Sportivo ed ex consigliere SACE, molto apprezzata al MEF. La seconda è Simonetta Acri, veterana dell’agenzia con trascorsi da manager di punta, uscita da SACE dopo le precedenti nomine, un nome che oggi è nella lista del Ministero di via XX Settembre anche per STM.
Ma non è esclusa una soluzione interna, con Antonio Frezza (direttore Marketing & Sales) che gode di ottimi rapporti con l’azionista, le istituzioni romane del Sistema Italia e la piazza milanese. Quel che è certo è che chiunque riceverà l’incarico, avrà una consegna prioritaria: riallineare SACE alle priorità del governo, ristabilendo un clima di fiducia con il MEF. E poi, in second’ordine, ridare tranquillità ai clienti (e ai dipendenti) rimasti disorientati dai vari stravolgimenti.