Sabrina Giannini vuota il sacco su Amadeus: "E' stato portato all'esasperazione"

Sabrina Giannini vuota il sacco sull'addio di Amadeus: è stato "portato all'esasperazione".

Sabrina Giannini, conduttrice e inviata del programma Indovina chi viene a cena, ha detto la sua sull’addio di Amadeus alla Rai.

La sua trasmissione è a rischio e parla di clima di “esasperazione” in quel di Viale Mazzini.

Sabrina Giannini vuota il sacco sull’addio di Amadeus alla Rai

Intervistata da Il Fatto Quotidiano, Sabrina Giannini ha parlato del clima che negli ultimi tempi si respira in Rai. Lei, al timone da tempo del programma Indovina chi viene a cena, in onda dal 2016 sul terzo canale della tv di Stato, rischia la chiusura.

Temo che il programma non riprenderà. Ho chiesto rassicurazioni ma ho trovato un muro di gomma. Al momento siamo fermi, non possiamo lavorare“. A suo dire, Viale Mazzini punta all’esasperazione, come accaduto con Amadeus.

Le parole di Sabrina Giannini

Sabrina Giannini ha dichiarato:

“Mi domando se l’obiettivo sia quello di farmi stancare, di portarmi all’esasperazione come hanno fatto con Fazio e Amadeus”.

La conduttrice ha sottolineato che non esclude il fatto che qualcuno stia lavorando per creare le “condizioni per rendere” il suo “lavoro più difficile. È una strategia? Con qualcuno ha funzionato“. Il riferimento, ovviamente, è ancora ad Amadeus e a tutti gli altri volti Rai che hanno fatto le valige.

Sabrina Giannini: il destino di Indovina chi viene a cena

In merito al destino di Indovina chi viene a cena, programma che tra l’altro ha bassi costi e ascolti buoni, Sabrina ha dichiarato:

“Avevo chiesto garanzie già a febbraio, per capire cosa avremmo dovuto aspettarci dopo la messa in onda delle prime sei puntate, ma non ho avuto indicazioni precise, salvo un generico ‘non preoccuparti’. Sta di fatto che ora siamo fermi, e non abbiamo istruzioni sul nostro futuro. La mia paura è che non mi facciano riprendere in autunno, quando avremo altre quattro puntate, o che vogliano portarmi allo sfinimento e costringermi a cambiare azienda. Ipotesi che, al momento, non voglio considerare. (…) La mia squadra è ridotta all’osso, tanto che oltre a preparare e condurre il programma, sono anche inviata. Ho a disposizione due inviate, ma una è a partita Iva, più altre due persone, sempre a partita Iva, che però devono dividersi su altri programmi. Operiamo in un contesto di grande incertezza con un budget risicato”.