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Sabbia del Sahara ancora su Milano: quali sono i rischi per la salute

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Milano affronta nuovamente la sabbia del Sahara: quali sono i potenziali rischi per la salute? Gli impatti e quali precauzioni consigliano gli esperti

Negli ultimi giorni, una nuova ondata di sabbia proveniente dal Sahara ha raggiunto il Nord Italia, ricoprendo nuovamente auto, moto e scooter di polvere rossastra a Milano.

Sabbia del Sahara ancora su Milano: quali sono i rischi per la salute

Le immagini dal quartiere Isola mostrano la città avvolta da una pioggia mista a sabbia. Questo fenomeno, già osservato in altre città italiane, è causato dai venti di Scirocco che sollevano le sabbie del Sahara a diversi chilometri di altezza, trasportandole oltre il Mediterraneo.

Il Sahara, il più grande deserto del mondo, è una fonte significativa di pulviscolo atmosferico, la sabbia sahariana, spesso responsabile del cielo giallastro, precipita al suolo con la pioggia o la neve. Dopo l’ultimo episodio, si prevede che il pulviscolo permarrà nei cieli italiani fino almeno a venerdì 21 giugno, con possibilità di protrarsi fino a sabato. Le prossime perturbazioni meteorologiche dovrebbero facilitare il deposito della sabbia al suolo.

Torna la sabbia del Sahara su Milano: i rischi per la salute

Oltre al fastidio visivo, la presenza di sabbia nell’aria è potenzialmente pericolosa. Gli esperti avvertono che i più vulnerabili sono bambini, anziani, cardiopatici e persone con malattie respiratorie, come l’asma. Le polveri possono contenere metalli pesanti e unirsi alle sostanze inquinanti già presenti, aumentando il rischio di inalazione di particelle nocive. È consigliabile limitare l’esposizione, soprattutto per chi soffre di problemi respiratori. I bambini sono particolarmente a rischio, poiché i loro sistemi respiratorio e immunitario sono in sviluppo e tendono a trascorrere più tempo all’aperto. Uno studio del 2015 ha rilevato che i bambini esposti alle polveri sahariane hanno un rischio maggiore del 20% di sviluppare infezioni respiratorie rispetto a quelli non esposti.