> > Ryanair investe in Calabria e frena in Sicilia: nessuna crescita senza l’ab...

Ryanair investe in Calabria e frena in Sicilia: nessuna crescita senza l’abolizione della tassa addizionale

er

Il CEO di Ryanair, Eddie Wilson, torna a ribadire la posizione della compagnia low-cost sulla Sicilia: senza la cancellazione della tassa addizionale comunale, non ci saranno nuovi investimenti nell’Isola.

La compagnia ha invece annunciato un importante piano di espansione in Calabria, che comprende la costruzione di due hangar all’aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Si tratterà di hub dedicati alla manutenzione degli aeromobili Ryanair, realizzati con tecniche avanzate e sostenibili su un’area di 8.000 metri quadrati. I lavori partiranno nel corso dell’anno per un investimento complessivo di 15 milioni di euro e porteranno alla creazione di 300 posti di lavoro.

L’annuncio è stato dato durante un incontro nel nuovo avancorpo dell’aeroporto di Lamezia Terme, alla presenza del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, del CEO di Ryanair, Eddie Wilson, del presidente dell’ENAC, Pierluigi Di Palma, e dell’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini. Saranno i primi due hangar di Ryanair nel Sud Italia.

Per l’estate 2025, inoltre, Ryanair ha annunciato 40 rotte dagli aeroporti calabresi, di cui 13 nuove, supportando un totale di oltre 1.700 posti di lavoro nella Regione.

“Sono molto riconoscente a Ryanair, il primo vettore europeo che ha deciso di scegliere la Calabria come una delle sue regioni preferite”, ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “L’investimento che abbiamo fatto con Ryanair è strategico e di prospettiva per la Calabria. La costruzione degli hangar dimostra che la compagnia intende rendere stabile la sua presenza sul nostro territorio. Inoltre, per le compagnie aeree, avere un hub manutentivo in un aeroporto significa aumentare il numero di rotte verso quello scalo per ottimizzare i costi operativi”.

“Il presidente Occhiuto sta rendendo questa regione competitiva a livello nazionale con il rilancio del sistema aeroportuale. La decisione di abolire l’addizionale municipale ha consentito a Ryanair di investire in Calabria”, ha aggiunto Eddie Wilson.

Il presidente dell’ENAC, Pierluigi Di Palma, ha sottolineato il valore dell’investimento:

“Realizzare degli hub a Lamezia significa consolidare un progetto di lungo termine, con ricadute economiche significative. L’esempio di Bergamo dimostra come un aeroporto con una forte presenza industriale possa diventare un motore di sviluppo per l’intero territorio”.

Anche Marco Franchini, amministratore unico di Sacal, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa:

“L’investimento di Ryanair garantirà una crescita sostenibile per l’aeroporto, generando occupazione di qualità e opportunità economiche per tutta la Regione”.

La situazione in Sicilia

Se in Calabria Ryanair espande le sue operazioni, la situazione è ben diversa in Sicilia. La compagnia ha confermato che la stagione estiva sarà identica alla precedente, senza nuove rotte né incrementi di capacità.

Wilson ha ribadito che l’attuale tassa addizionale comunale di 6,5 euro per passeggero rappresenta un ostacolo agli investimenti, mentre gli sconti finanziati dalla Regione sui biglietti aerei – per un totale di 60 milioni di euro – non solo non abbassano i prezzi, ma rischiano di farli aumentare.

“Abbiamo proposto alla Regione un piano di crescita con cinque aerei in più e tre milioni di passeggeri aggiuntivi se la tassa venisse abolita. L’esempio della Calabria dimostra chiaramente l’effetto positivo della rimozione di questo onere”, ha dichiarato Wilson.

Nonostante la mancanza di novità, Ryanair manterrà la sua presenza in Sicilia con dieci aerei basati tra Palermo e Catania, operando rispettivamente 42 e 40 rotte, mentre Trapani ne avrà 18. Tuttavia, resta confermato il mancato ritorno su Comiso, dopo la rottura con la società di gestione aeroportuale Sac.

L’incontro a Palermo, tenutosi senza la partecipazione di rappresentanti istituzionali, ha evidenziato la distanza tra la compagnia e il governo regionale, che finora ha respinto la richiesta di abolizione della tassa. Wilson respinge le accuse di posizione dominante:

“Non si tratta di ricatti, ma di una chiara proposta di investimento. Senza questa modifica, non ci sono le condizioni per crescere in Sicilia”.