L’origine pisana è uno dei pochissimi dati biografici certi che possediamo su Rustichello, scrittore medievale cui si deve la stesura de Il Milione, il celebre racconto degli anni trascorsi in Cina da Marco Polo: il veneziano fornì il contenuto dell’opera, ma fu il pisano a metterlo nero su bianco.
A causa della sconfitta della sua città contro i genovesi nella battaglia della Meloria, Rustichello si trovava in un carcere della Repubblica marinara ligure già da diversi anni quando, nel 1298, fu raggiunto da Marco Polo, travolto anch’esso dalla potenza genovese a Curzola (Dalmazia); durante il periodo di prigionia nacque un’amicizia tra i due e anche una sorta di collaborazione artistica che indusse Polo a dettare le proprie memorie allo scrittore, che a sua volta le redasse in lingua d’oil (antico francese).
Nella medesima lingua Rustichello compose una propria versione in prosa delle avventure dei cavalieri di Re Artù Tristano e Lancillotto; non sappiamo dove egli avesse appreso la lingua, forse in Inghilterra, dove era l’idioma parlato alla corte di Edoardo I, o in Terra Santa, dove si era trovato in seguito alla partecipazione all’ottava crociata, guidata dal re inglese e da quello di Francia, Luigi IX.