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La Russia mette Wwf al bando, accuse agli ambientalisti: "Minacce a sicurezza della sfera economica"

La Russia contro Wwf

La Russia di Putin mette al bando il Wwf e agita lo spettro del nemico ambientalista contro l'economia russa.

La propaganda del regime di Putin continua a fabbricare nemici ovunque, a suon di minacce nucleari e fake news. Questa volta le autorità russe se la prendono con “il Panda” più tenero e famoso al mondo, nonché simbolo della lotta per la difesa del pianeta e delle specie a rischio estinzione che ne popolano le biodiversità: il Wwf.

 La Russia mette al bando il Wwf: “Organizzazione indesiderata”

Secondo la Russia di Putin, l’organizzazione ambientalista del Wwf sarebbe “utilizzata come copertura per l’attuazione di progetti che creano minacce alla sicurezza della sfera economica” di Mosca.

Inoltre, i complici del regime oppressivo di Vladimir Putin, fanno credere alla popolazione russa che il Wwf abbia condotto campagne “tendenziose” contro le industrie dell’energia, del petrolio e del gas naturale. La stessa narrazione condita di bufale e fatti non verificabili portata avanti dal suo “amico” a capo del regime cinese, Xi Jinping, proprio in queste ore definito “un dittatore” dal presidente americano Joe Biden.

 

Wwf indesiderata in Russia

Nel clima inquisitorio e propagandistico della Russia ora ne fa le spese anche una rete ambientalista importante per la salvezza del pianeta, bollata come “organizzazione indesiderata” dalla procura generale della Russia, che di fatto risponde al sistema di oligarchi costruito da Putin. I procuratori hanno messo al bando le attività del Wwf nel Paese, conferma l’agenzia di stampa russa Tass.

 

Gli interessi del gas e della produzione energetica

Dietro questa paventata minaccia contro l’economia russa, usata da Putin come grimaldello per parlare alla pancia del Paese e difendere il suo potere, ci sono invece grandi interessi legati alle industrie dell’energia, del petrolio e del gas naturale. Un sistema economico che non a caso risente in parte delle sanzioni inflitte dall’Ue e dagli Stati Uniti, per rispondere all’invasione in Ucraina e alla minaccia nucleare. Il Wwf, così come gran parte delle istituzioni europee, difendono scelte e consumi più orientati a un sistema sostenibile, che guarda alle energie rinnovabili e una maggiore indipendenza dai produttori russi e cinesi di fonti inquinanti.

Infatti, il movimento ambientalista russo del Wwf è sotto attacco del regime da diverso tempo. Da quando, nel maggio scorso, anche Greenpeace è stata messa al bando col marchio di “organizzazione indesiderabile”.