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Russia, Putin approva il decreto per aggiornare la dottrina nucleare

Putin approva il decreto per aggiornare la dottrina nucleare

Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato un aggiornamento alla dottrina nucleare della Russia, introducendo nuove condizioni che ampliano le circostanze per l'uso delle armi atomiche

Il Presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che aggiorna la dottrina nucleare della Russia, rendendo più ampie le circostanze in cui il Paese potrebbe ricorrere all’uso di armi atomiche.

Putin approva il decreto per aggiornare la dottrina nucleare

La decisione rappresenta un significativo abbassamento della soglia per un attacco nucleare, includendo ora anche la risposta a una gamma più vasta di attacchi convenzionali, come riportato dall’agenzia TASS. L’approvazione del decreto arriva in un momento di alta tensione internazionale. Mosca ha recentemente accusato l’Ucraina di aver colpito il territorio russo con missili ATACMS di produzione statunitense. Parallelamente l’amministrazione Biden ha autorizzato l’uso armi a lungo raggio per colpire obiettivi strategici in Russia. Secondo Mosca, l’uso di armamenti americani, britannici e francesi contro il territorio russo equivale a una partecipazione attiva della NATO nel conflitto.

Cosa cambia nella dottrina nucleare

La nuova dottrina nucleare russa introduce criteri meno restrittivi per l’uso delle armi atomiche, in un contesto globale già segnato da instabilità geopolitica. Tra le modifiche principali, la possibilità di un attacco nucleare in risposta a un’offensiva convenzionale che rappresenti una “minaccia critica alla sovranità o all’integrità territoriale” della Russia o dell’alleata Bielorussia. Questo segna un cambio di passo rispetto alla dottrina del 2020, che prevedeva l’uso delle armi nucleari solo in caso di attacco atomico nemico o di minacce convenzionali che mettessero in pericolo l’esistenza stessa dello Stato russo.

Il conflitto in Ucraina

Il ministero della Difesa russo ha denunciato un attacco ucraino nella regione di Bryansk, sostenendo che dei sei missili che sono stati lanciati, cinque sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea. Il Cremlino ha quindi ampliato la definizione dei segnali di attacco di massa. La Russia potrà ricorrere alle armi atomiche come “estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese“. L’intenzione di Putin è anche inviare un chiaro messaggio all’Occidente, ribadendo la sua posizione come potenza nucleare. Insieme agli Stati Uniti, Mosca detiene l’88% delle testate nucleari mondiali.