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Russia, proseguono le indagini sull'attentato a Mosca: "I mandanti non ne trarranno vantaggio"

Putin

La Russia fatica a credere, almeno in via ufficiale, alla rivendicazione dell'Isis K dell'attentato terroristico a Mosca

La Russia si lecca ancora le ferite dopo il tremendo attacco che il 22 marzo scorso ha scosso Mosca. I terroristi dell’Isis sono entrati nella sala concerti Crocus Hall armati fino ai denti e hanno aperto il fuoco contro la folla inerme. Il gruppo terroristico ha rivendicato l’attacco poche ore dopo tramite Telegram.

Attentato a Mosca, proseguono le indagini

La Russia indagherà sull’attacco terroristico alla sala concerti Crocus City Hall di Mosca in modo meticoloso e attento, in modo da non dare ai mandanti l’opportunità di trarre vantaggio da qualsiasi potenziale discrepanza” – così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha parlato alla Tass. La politica russa rimane sulla stessa linea del suo leader Vladimir Putin: i terroristi dell’Isis hanno colpito materialmente nella sala concerti, ma chi c’è dietro di loro? Nelle scorse settimane, lo stesso Putin non aveva mancato di sottolineare una possibile partecipazione dell’Ucraina nella tragedia avvenuta in Russia.

Attentato a Mosca, su cosa si focalizzano le indagini

Comprendiamo che il tono generale e i fatti, che confermano le precedenti azioni del regime di Kiev sostenuto dall’Occidente, possono portare, ed evidentemente portano, a determinate conclusioni, ma dobbiamo ancora aspettare i risultati dell’indagine” – afferma ancora la Zakharova, che poi torna a sottolineare – “L’inchiesta dovrà essere fatta in modo attento e modo meticoloso, perché non dobbiamo dare agli organizzatori, non agli autori ma agli organizzatori, l’opportunità di sfruttare ogni sorta di discrepanza“.