Roma, 13 giu.
(Adnkronos Salute) – "Numerose ricerche scientifiche confermano benefici della dieta mediterranea nel prevedere malattie cardiovascolari, obesità e patologie croniche. Seguire questo tipo di dieta può ridurre il rischio di infarto, di ictus, migliorare la gestione del peso corporeo, avere effetti positivi sulla salute mentale e migliorare le difese immunitarie. Inoltre, ha rilevanti implicazioni economiche e sociali: può contribuire a ridurre i costi sanitari generati dalle malattie croniche e sostenere le economie locali, attraverso la valorizzazione dei prodotti chimici della filiera agroalimentare.
In un'epoca di crescente attenzione verso la sostenibilità, la dieta mediterranea emerge come modello alimentare eco-compatibile. Le pratiche agricole che rispettano la biodiversità utilizzano tecniche di coltivazione che minimizzano l'impatto ambientale". Lo ha detto la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli nel suo intervento durante la presentazione del libro 'Proteine nella dieta mediterranea', iniziativa promossa – oggi nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera – da Fondazione Istituto Danone.
"Il consumo di prodotti stagionali e locali riduce le emissioni di CO2 legati proprio al trasporto e promuove un'agricoltura più sostenibile – ha sottolineato Ronzulli – È doveroso menzionare come negli ultimi anni l'Europa abbia tentato, per fortuna senza successo, di mettere in discussione alcuni dei nostri alimenti non solo buonissimi ma anche dall'enorme apporto nutritivo.
Ad esempio, hanno tentato di introdurre il Nutriscore, sistema di etichettatura a semaforo che avrebbe potuto penalizzare ingiustamente molti prodotti della dieta mediterranea dando invece via libera a un genere di alimento del tutto discutibile". Inoltre, c'è stato un tentativo "di introdurre il bollino nero sulle etichette dei nostri vini", un altro "attacco scongiurato grazie all'incessante lavoro di sensibilizzazione e di promozione dei nostri prodotti – ha ricordato la senatrice di FI – La dieta mediterranea è anche cultura del cibo, un modo di vivere che include convivialità, condivisione, rispetto per le stagioni, per i prodotti locali.
È fondamentale preservare e tramandare queste tradizioni alle nuove generazioni".
Educare e "sensibilizzare la popolazione sui benefici" della dieta mediterranea è "una delle sfide più importanti – ha poi concluso Ronzulli – Bisogna promuovere uno stile di vita sano fin dall'infanzia verso i programmi educativi nelle scuole, campagne di informazione e iniziative comunitarie. E dobbiamo instillare nei giovani il rispetto per il cibo, per la nostra eredità culturale. Questo significa creare un circolo virtuoso nel quale necessariamente devono far parte anche i produttori che sono il vero e proprio anello di collegamento con i consumatori.
L'approccio alla dieta mediterranea deve essere globale. Significa tutelare il benessere degli agricoltori, assicurarsi che vengono preservate le tecniche di coltivazione tradizionale, sostenere le piccole imprese familiari e contrastare le pratiche industriali che minacciano la biodiversità. Le politiche in questo campo devono incentivare pratiche agricole sostenibili, finanziare la ricerca scientifica e promuovere progetti che valorizzino le zone rurali e i prodotti tipici”.