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**Romania: mamma Filippo Mosca, 'non vedo l'ora di riabbracciarlo, ora ricominciamo a lottare'**

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Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - "Una gioia a metà. Siamo contenti e sollevati di avere strappato Filippo alle carceri romene e a tutto il sistema romeno ma è ovvio che questa condanna pesa ancora come un macigno sia su di noi che su Filippo che non riesce a farsene una ragione"...

Palermo, 30 gen. (Adnkronos) – "Una gioia a metà. Siamo contenti e sollevati di avere strappato Filippo alle carceri romene e a tutto il sistema romeno ma è ovvio che questa condanna pesa ancora come un macigno sia su di noi che su Filippo che non riesce a farsene una ragione". A parlare con l'Adnkronos è Ornella Matraxia, la mamma del trentenne nisseno Filippo Mosca, arrestato in Romania nel 2023 per traffico internazionale di stupefacenti e condannato a 8 anni e tre mesi. Filippo era detenuto nel carcere di Bucarest fino a ieri quando è stato estradato in Italia e portato nel carcere di Viterbo.

"Non sono ancora riuscita a sentirlo perché le pratiche sono abbastanza lunghe – racconta la mamma che vive a Londra – ma ho già fatto richiesta per una visita e se accordata il 7 febbraio potrò finalmente riabbracciare mio figlio". Domani intanto, nel carcere di Viterbo, Filippo incontrerà il suo legale. La famiglia ha già presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, "ma – spiega Ornella Matraxia – i tempi sono molto lunghi, si parla addirittura di anni", e si aspettano le misure cautelari alternative per Filippo, "ma anche per questo deve passare almeno un anno e mezzo". La famiglia chiederà il trasferimento del trentenne in Sicilia. "Io vivo a Londra – dice la mamma – ma se fosse trasferito in Sicilia almeno per il papà e gli altri familiari sarebbe più facile andarlo a trovare. Quando era a Bucarest lo abbiamo sentito ogni giorno e questo gli ha dato una grande forza e una grande grinta, ora potrà parlare al telefono solo 10 minuti a settimana, gli verrà a mancare il nostro supporto e non è giusto". "Adesso ricomincia la battaglia, una lunga battaglia – commenta Ornella Matraxia – In quest'ultimo periodo sono stata in silenzio perché ho voluto tutelare Filippo e non volevo che nulla potesse inficiare il suo trasferimento in Italia, ma ora ricominciamo a lottare per la sua scarcerazione".