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Roma si prepara con estrema cautela per la manifestazione a favore della Palestina: sono stati effettuati controlli su 1.600 persone e 19 di esse sono state portate in questura.

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Proteste online: 'ci bloccano l'accesso' "State attenti se intendete prendere il treno", accompagnato da un'immagine che ritrae un gruppo di agenti alla Stazione Tiburtina. La stessa immagine e lo stesso avviso sono stati diffusi in altre stazioni e nei principali crocevia del centro di Roma. In ret...

Proteste online: ‘ci bloccano l’accesso’
“State attenti se intendete prendere il treno”, accompagnato da un’immagine che ritrae un gruppo di agenti alla Stazione Tiburtina. La stessa immagine e lo stesso avviso sono stati diffusi in altre stazioni e nei principali crocevia del centro di Roma. In rete, si levano le lamentele di chi desidera raggiungere il punto di iniziativa della manifestazione a favore della Palestina a Roma, annullata dalle autorità, ma ostacolata da controlli rigorosi. “Le autorità romane impediscono ai mezzi di trasporto di arrivare alla manifestazione”, chiarisce un utente che condivide il messaggio di un gruppo di manifestanti, affermando di essere impossibilitati a partire a causa del divieto.

Controlli disposti, 19 persone in questura
In occasione del corteo pro Palestina non autorizzato, sono stati messi in atto forti dispositivi di sicurezza a Roma. Finora, sono state controllate 1.600 persone, con 19 di esse portate in questura per l’analisi della loro situazione in vista di un possibile foglio di via.

Verifiche ai caselli e nelle stazioni per il corteo a favore della Palestina
I controlli sono attivi lungo i caselli autostradali, nelle stazioni e nell’area circostante piazzale Ostiense a Roma, dove, nonostante il divieto, alcuni gruppi si sono organizzati per incontrarsi alle 14 per la manifestazione a favore della Palestina. L’intento è quello di individuare potenziali elementi violenti che potrebbero unirsi ai manifestanti provenienti anche da altre città. Al momento, non sembrano esserci situazioni problematiche.

A Roma si attuano severi controlli in occasione del corteo a favore della Palestina previsto per oggi, nonostante il divieto imposto dalla Questura. L’intento è quello di fermare possibili gruppi violenti tra coloro che, contravvenendo alle disposizioni, tenteranno comunque di accedere alla zona di Ostiense per partecipare alla manifestazione, che segna l’approssimarsi del 7 ottobre, primo anniversario del attacco di Hamas in Israele. Le misure di sicurezza sono state elaborate venerdì pomeriggio durante un incontro tecnico in Questura, il primo sotto la direzione del nuovo questore Roberto Massucci. Tra le strategie attuate vi sono controlli nelle stazioni e alle entrate delle autostrade per fermare autobus di partecipanti provenienti da altre località, insieme a un dispositivo di sicurezza a cerchi concentrici sempre più ristretti attorno a piazzale Ostiense. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito l’illegalità della manifestazione, assicurando che le forze di polizia agiranno con prudenza, esprimendo piena fiducia nelle loro capacità.

Il recente divieto alla manifestazione ha generato una frattura all’interno della comunità palestinese, unendo le forze dell’estrema sinistra e dell’estrema destra nel sostegno alla mobilitazione. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno confermato la loro presenza in piazza, mentre la Comunità palestinese ha stabilito una nuova data per il corteo, fissata per sabato 12 ottobre. Diverse realtà, inclusi gruppi di studenti, stanno aggiungendo la loro adesione. Sul profilo del collettivo del Liceo Virgilio di Roma è stato condiviso un video che mostra uno striscione con la scritta ‘Israele Stato terrorista’ insieme a un’immagine di Netanyahu con la stella di David in fiamme, tutto avvenuto nel cortile della scuola. Anche Potere al Popolo parteciperà, promettendo un “grande corteo” come risposta a un “meccanismo repressivo” considerato pericoloso. Sostegno arriva anche da Forza Nuova, l’estrema destra, che definisce la manifestazione come “doppiamente legittima” e denuncia una “campagna di criminalizzazione e censura” nei confronti del movimento antisionista. Critiche al divieto sono state espresse dal Movimento 5 Stelle: il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, ha affermato che il governo “crea le condizioni per lo scontro anziché cercare di evitarlo”, mentre la parlamentare Stefania Ascari ha sottolineato come “vietare manifestazioni sia sempre un errore e un segnale negativo”.

La mobilitazione avrà un’estensione oltre Roma. A Cagliari, i manifestanti si riuniranno per opporsi al ddl Sicurezza e per sostenere il diritto di “manifestare liberamente a favore del popolo palestinese”.

Ieri è avvenuto un arresto in Italia per apologia di terrorismo. Un giovane egiziano di ventidue anni è finito in manette grazie all’intervento delle polizie di Brescia e Bergamo. Si ritiene che fosse molto attivo online, dove condivideva e promuoveva contenuti a favore dello Stato Islamico. Secondo gli inquirenti, il ragazzo, che lavorava in una pizzeria, aveva in mente un attacco contro i cristiani, considerati infedeli, e aveva selezionato una chiesa nel centro di Bergamo come obiettivo. Nel frattempo, a Torino, un altro giovane tunisino è stato localizzato dalla Digos e rimandato nel suo paese. Gli investigatori hanno scoperto che attraverso i social network manteneva contatti con tre connazionali legati all’Isis.