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L’emergenza suicidi in carcere non si arresta: è di queste ore la tragica notizia della morte suicida di un detenuto di 36 anni, cinese, nell’istituto Regina Coeli a Roma.
Le parole del Garante dei detenuti Stefano Anastasìa
Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, sul suo profilo Facebook, ha affermato:
«Ancora un morto in carcere, un suicidio, a Regina Coeli qualche ora fa. Ero all’interno dell’istituto, in direzione, quando è arrivata la notizia: un uomo di trentasei anni, cinese, in carcere da poco più di un mese, si è impiccato alla terza branda del letto a castello nella solita settima sezione, quel porto di mare di arrestati, isolati, puniti, separati, dove l’anno scorso se ne sono ammazzati quattro».
Stefano Anastasìa e le parole del presidente Sergio Mattarella
«Non posso che ripetere le parole del presidente Mattarella: servono risposte urgenti, contro il sovraffollamento, per condizioni di vita umane e dignitose, l’unico modo per contrastare la piaga dei suicidi in carcere».
I dati dell’associazione Antigone sul carcere di Roma, Regina Coeli
Gli istituti dove sono avvenuti più suicidi tra il 2023 e il 2024 sono le case Circondariali di Regina Coeli a Roma, di Terni, di Torino e di Verona.
Un altro problema è rappresentato dal sovraffollamento e anche in questo caso, il carcere romano guida la classifica con un tasso di sovraffollamento pari al 182 per cento, dietro a Regina Coeli ci sono Verona e Taranto, rispettivamente al 173 e al 162 per cento.