Dopo varie peripezie il calvario sembra finalmente terminato. Il bambino iperattivo di sei anni inizialmente sospeso da un istituto di Ladispoli, Roma, è potuto tornare nella sua scuola. Un rientro che non è stato però facile, perché dopo la decisione del Tar di annullare il provvedimento, il piccolo non era stato comunque fatto entrare.
Un ritorno rinviato
Il bambino di sei anni era stato sospeso per una ventina di giorni e sarebbe dovuto rientrare il 21 marzo ma, tramite la cancellazione del provvedimento tramite il Tar, il suo ritorno era stato posticipato per il primo marzo. Peccato che non tutto è andato come doveva, perché una volta raggiunto l’istituto, gli è stato negato l’accesso.
I genitori hanno quindi denunciato l’accaduto e chiesto l’intervento del ministro Valditara che è entrato in azione inviando degli ispettori nella scuola. Ed è a questo punto che è entrato in scena anche il preside della scuola, ammettendo che non sapeva nulla della disposizione del Tar e che, di conseguenza, non era a conoscenza del fatto che il bambino potesse rientrare nell’istituto.
Le dichiarazioni del preside
Nonostante la situazione, il preside ha avuto parole dure sulla questione, ribadendo come l’intero punto della questione sia un altro, ovvero che molti genitori considerino la scuola come una sorta di babysitteraggio dove lasciare il proprio bambino, senza interessarsi del fatto che altri 21 ragazzi non riescono a studiare a dovere a causa della situazione.
In tutto questo, il Tar ha anche ribadito che, oltre il rientro, al bambino di sei anni devono anche essere garantite delle ore di sostegno legate al suo stato di iperattività.