Il tennis italiano è ormai ad un passo dall’avere un tennista sul trono mondiale per la prima volta nella storia. Si chiama Jannik Sinner e, ormai, non c’è un solo appassionato di sport nel nostro Paese che non lo conosca.
Sinner numero uno al mondo: la sfida con Djokovic
L’altoatesino è attualmente impegnato a Parigi, al Roland Garros, il più importante torneo su terra rossa dell’anno, nonché uno dei quattro slam calendarizzati del tennis. Sinner, ricordiamo, ha già vinto il primo di questi importanti eventi del 2024, gli Australian Open, e in Francia potrebbe fare doppietta. Per lui, però, non sarà per forza necessario vincere il torneo per diventare numero uno del mondo. Il primo posto mondiale, attualmente, è ancora nelle mani della leggenda serba Novak Djokovic, ma presto le cose potrebbero cambiare.
Sinner numero uno al mondo: le combinazioni
Nole, infatti, l’anno scorso si è imposto a Parigi, conquistando 2000 punti. Per il funzionamento delle classifiche nel tennis, il serbo si è visto scalare l’intero bottino all’inizio del torneo edizione 2024 e al suo termine potrà aggiungere i punti che guadagnerà quest’anno. Fare meglio, per il vincitore in carica, è impossibile. Djokovic può, ovviamente, solo pareggiare il suo punteggio pre-torneo, ma per farlo dovrà vincere nuovamente il trofeo. Sinner è ormai vicinissimo a lui in classifica e l’anno scorso fu eliminato presto al Roland Garros. Ecco perché l’italiano ha perso, all’alba di Parigi, solo pochissimi punti, che sta già incrementando in questi giorni. Le combinazioni per avere Sinner numero uno alla fine dello slam sono, dunque, le seguenti:
- Sinner arriva in finale. In questo caso, anche se perdesse (non importa se contro Djokovic o meno), l’italiano sarebbe il nuovo numero 1 ATP.
- Djokovic perde prima della finale. Qui Sinner non si deve nemmeno troppo sporcare le mani. Dovrebbe solo attendere uno scivolone serbo nella parte alta del tabellone e potrebbe approfittare per scalzarlo.
- Sinner arriva almeno in semifinale e Djokovic perde in finale.
Va da sé comprendere che siamo davvero ad un passo dalla storia.