Dopo quella per peculato e truffa il generale Roberto Vannacci si ritrova nuovamente indagato, questa volta per il reato di incitamento all’odio raziale.
Un caso che è emerso tramite una denuncia fatta da un suo collega, maresciallo in congedo dell’aeronautica e al vertice del Sindacato dei militari per la tutela dei cittadini in difesa. A quanto pare, sono alcune parole presenti nel suo libro “il mondo al contrario” a essere sotto accusa.
Le parole contro Egonu
Una delle frasi sotto accusa riguarda quelle che il generale ha dedicato all’atleta Paola Egonu e presenti nel suo libro, dichiarando come seppur italiana di cittadinanza, i suoi tratti somatici non rappresentino l’italianità.
Un’altra frase, questa molto più corposa, riguarda invece l’argomento dell’omosessualità e, soprattutto, i vari termini che in passato venivano utilizzati per indicare le persone omosessuali. Nel suo libro Vannacci sembra quasi lamentarsi di dover utilizzare obbligatoriamente un termine inglese per definirli (ovvero gay) perché quelli italiani sono ormai considerati inappropriati se non proprio offensivi, proseguendo poi a stilare una lista delle suddette parole.
Nell’esposto nei suoi confronti si legge poi che nelle forze armate ci siano molti italiani che fanno parte di etnie diverse.
Per questo motivo la pm militare Maria Assunta Fosso ha sottoposto l’ipotesi che questo comportamento possa istigare i militari a violare le leggi. Questo, insieme ad altri reati come la diffamazione aggravata, potrebbero costare a Vannacci una condanna di un anno e sei mesi di reclusione e una multa di 6mila euro.
La Lega si spacca
Anche se la Lega si è recentemente dichiarata accanto al generale, sembra che non tutti i membri del partito condividano tale linea.
Roberto Marcato, assessore veneto alle attività produttive, durante una recente intervista con Repubblica ha infatti dichiarato di non capire cosa c’entri Vannacci con la storia del carroccio. Ha poi sottolineato che il partito ha altri problemi da affrontare e su cui vuole concentrarsi, come ad esempio i poveri, gli anziani e le partite iva.