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Rivolta nel carcere minorile Beccaria di Milano: detenuti incendiano materassi, cinque intossicati

Carcere minorile Beccaria, la rivolta

Dalle prime informazioni dei vigili del fuoco, le fiamme hanno interessato il secondo piano del carcere

Fiamme nel carcere minorile “Beccaria” di Milano: è avvenuto nel pomeriggio di oggi, lunedì 24 marzo 2025. Secondo quanto emerso, sarebbero stati dei detenuti ad appiccare l’incendio. Ecco cosa è successo e i feriti.

Fiamme nel carcere minorile Beccaria: detenuti in rivolta danno fuoco ai materassi, 5 intossicati

Secondo una prima ricostruzione, un paio di detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano avrebbero dato alle fiamme alcuni materassi e suppellettili. Il motivo? Un tentativo di rivolta contro il trasferimento in un altro Istituto penale per i minorenni a Catania. 

Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del fuoco con sette mezzi per domare l’incendio e bonificare l’area. Sarebbero cinque, al momento, gli intossicati: due detenuti, due agenti penitenziari e un medico. Le loro condizioni sono valutate sul posto dal personale sanitario del 118.

La ricostruzione 

Stando alle prime informazioni, i detenuti avrebbero incendiato materassi e lenzuola al secondo piano della struttura di via Calchi Taeggi, sollecitando anche gli altri detenuti alla rivolta, chiedendogli di incendiare gli oggetti a loro disposizione. La situazione sarebbe tornata sotto controllo nel giro di poco tempo, grazie all’intervento degli agenti di polizia e dei carabinieri.

Le squadre dei Vigili del fuoco stanno completando la bonifica dell’area e i mezzi gradualmente stanno rientrando nelle sedi. Soltanto un mezzo resterà ancora nei pressi del carcere per continuare l’opera di monitoraggio.

Le condizioni dei feriti 

Sarebbero cinque gli intossicati, curati sul posto dal personale sanitario del 118. Avrebbero respirato i fumi prodotti dalla combustione dei materassi, ma le loro condizioni non sarebbero preoccupanti. Per il momento, non è stato necessario per nessuno di loro il trasporto in ospedale ma si stanno ancora valutando le loro condizioni.