Rivolta nel carcere di Bari: sequestrata un'infermiera e aggredito un agente penitenziario

La rivolta nel carcere di Bari si è placata ma non le polemiche. Ci sono stati diversi feriti, fra cui un'infermiera sequestrata per ore e un agente.

Durante la rivolta dei detenuti nel carcere di Bari, iniziata intorno alle 19.30 di sabato 17 agosto, un’infermiera è stata presa in ostaggio e un agente è stato picchiato.

Rivolta nel carcere di Bari

Gravi disordini nel carcere di Bari, nella serata del 17 agosto, durante i quali è stata sequestrata un’infermiera ed è stato picchiato selvaggiamente un agente.

Sul posto sono ancora attive ambulanze e forze dell’ordine perché ci sono diversi feriti. La rivolta è esplosa nella seconda sezione del penitenziario e successivamente è stata placata dagli agenti.

Nel frattempo però, ci la tensione è stata alta: l’ambulatorio medico è stato ripulito di tutti i farmaci e l’infermiera, inizialmente sequestrata, è stata poi liberata ma è ferita e si trova attualmente al Policlinico, così come l’agente aggredito.

Sindacati e agenti sono sul piede di guerra.

Rivolta nel carcere di Bari: l’allarme lanciato dagli agenti

Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, è stato uno dei primi a lanciare l’allarme, riferendo che molti agenti sono accorsi da diverse carceri per prestare aiuto.

La denuncia del sindacato in merito alle condizioni delle carceri, continua. “La situazione è sempre più esplosiva e non bastano certo i vaderetrum del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ad arginarla, anzi sono direttive incoerenti e gli operatori continuano ad essere abbandonati a loro stessi, nonostante la propaganda di governo”.

De Fazio continua: “A Bari, peraltro, a fronte di 252 posti disponibili, sono presenti oltre 390 detenuti, gestiti da 220 poliziotti penitenziari quando ne servirebbero almeno 449”.

Poi l’appello alla premier: “Giorgia Meloni, sospenda le ferie e convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri per affrontare compiutamente l’emergenza”.