Risultati rilevanti per il risparmio gestito in Italia con un patrimonio che supera i 2500 mld di euro in crescita del 10% circa rispetto allo scorso anno. La raccolta netta supera i 30 mld di euro di cui l’80% generata nell’ultimo trimestre dell’anno. E’ un mercato attraente per gli investitori stimolato da performance importanti e da un ambito che continua a sostenere la crescita del settore. Successo per i fondi obbligazionari : + 50 mld di euro di cui 12 solo negli ultimi tre mesi. Effetto mercato e raccolta netta hanno contribuito all’exploit del patrimonio in Fondi giunto a superare i 1.300 mld di euro. Il boom del comparto obbligazionario evidenzia il ritorno dei risparmiatori verso strumenti considerati più tranquilli rispetto all’azionario, soprattutto in un periodo di grande incertezza a di potenziali rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. L’industria del risparmio gestito, è dunque sana, specchio di un paese che sa ancora risparmiare e cha ha una visione positiva verso il risparmio. Il comparto cresce anche in Europa e il nostro Paese sta ben figurando.
Poca fiducia negli investimenti finanziari, un’opportunità mancata per il Paese
Purtroppo ad oggi molti risparmi non vengono investiti e questo non è certo positivo per il nostro Paese. Se fossero canalizzati su investimenti produttivi ne beneficerebbero sia i singoli soggetti che l’intero sistema produttivo. Ad oggi oltre 1900 mld sono parcheggiati sui conti correnti degli italiani, un flusso imponente senza sosta che dura da anni, una massa di denaro fermo, eroso dall’inflazione, sintomo di apprensione per il futuro e della poca fiducia negli investimenti finanziari ma anche un’opportunità mancata per il Paese che potrebbe trarre vantaggio da un più importante flusso di liquidità verso investimenti produttivi.
Un futuro non esente da sfide: diversificazione, digitalizzazione e educazione finanziaria
Malgrado i buoni risultati dello scorso anno l’industria del risparmio gestito deve fronteggiare sfide decisive per il futuro. Anzitutto la necessità di diversificare gli investimenti dei risparmiatori italiani: la diversificazione offre migliori potenzialità di crescita poichè il portafoglio non dipende dall’andamento di un singolo titolo o fondo o settore; perciò se uno degli investimenti attraversa un periodo complicato gli altri possono controbilanciare con performance migliori. C’è poi il tema della digitalizzazione: le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale stanno cambiando il settore e occorre quindi investire in strumenti digitali per garantire un miglior accesso agli investimenti e garantire soluzioni più personalizzate alla clientela. E’ fondamentale poi investire nell’educazione finanziaria che permette di fare le scelte giuste in base ai propri obiettivi raggiungendo risultati migliori
Una migliore consapevolezza sui vantaggi degli investimenti potrebbe facilitare la riduzione dell’eccesso di liquidità nei conti correnti e stimolare una partecipazione più convinta dei risparmiatori.