Argomenti trattati
Il rinvio dell’udienza preliminare
La ministra Daniela Santanchè ha guadagnato un’importante opportunità per preparare la sua difesa, grazie al rinvio dell’udienza preliminare al 20 maggio. La decisione è stata presa dal giudice dell’udienza preliminare, Tiziana Gueli, che ha accolto la richiesta del nuovo avvocato Salvatore Pino. Questo rinvio, sebbene contestato dalla Procura, offre alla difesa il tempo necessario per esaminare il fascicolo riguardante la presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps.
Le accuse e il contesto legale
Le accuse contro Santanchè e i suoi coimputati, tra cui il compagno Dimitri Kunz, si concentrano su presunti illeciti legati alla richiesta di cassa integrazione per 13 dipendenti durante la pandemia. Secondo le indagini, i tre avrebbero dichiarato falsamente che i dipendenti fossero in cassa “a zero ore”, mentre in realtà continuavano a lavorare in smart working. La questione è complessa e il rischio di prescrizione incombe, poiché le prime condotte contestate risalgono al 2020, con un termine di sette anni e mezzo per il reato.
Strategie difensive e prossimi passi
Il legale Pino ha sottolineato che la richiesta di rinvio non è una manovra dilatoria, ma un diritto della ministra di nominare un avvocato e prepararsi adeguatamente. Inoltre, l’Inps ha già ottenuto un risarcimento per danni patrimoniali, il che complica ulteriormente la situazione per la difesa. Con altre due udienze necessarie prima di una decisione finale, il caso di Santanchè continua a evolversi, mantenendo alta l’attenzione mediatica e pubblica.