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Il caso che ha sollevato interrogativi giuridici
Il recente da parte del Tribunale di Pordenone ha acceso un acceso dibattito legale e sociale. La questione è emersa a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto una donna, risultata positiva agli oppiacei dopo un ricovero in ospedale. La donna, che sostiene di non aver assunto droghe, ha dichiarato di aver utilizzato un ansiolitico e un farmaco contenente codeina nelle ore precedenti l’incidente.
Le implicazioni del nuovo Codice della strada
Il nuovo Codice della strada prevede sanzioni severe per chiunque risulti positivo a sostanze stupefacenti, senza considerare l’effettiva alterazione della capacità di guida. Questo aspetto ha sollevato preoccupazioni tra i giuristi, in quanto potrebbe trasformare un reato di pericolo concreto in un reato di pericolo astratto. La gip Milena Granata ha sottolineato la necessità di una valutazione più approfondita riguardo agli effetti delle sostanze sulla guida, piuttosto che una semplice condanna basata sulla positività ai test.
Il caso ha messo in luce le difficoltà legate all’applicazione del nuovo Codice della strada, in particolare per quanto riguarda i conducenti che assumono farmaci prescritti. La situazione è complessa, poiché molti farmaci, anche se legali, possono influenzare le capacità motorie e cognitive. La questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Pordenone potrebbe portare a una revisione delle norme vigenti, con l’obiettivo di garantire una maggiore equità nel trattamento dei conducenti.