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Il caso Vassallo e il ruolo della Cassazione
Il recente annullamento da parte della Cassazione dell’ordinanza emessa nei confronti di quattro indagati, tra cui l’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo e l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, segna un’importante svolta nel caso dell’omicidio del sindaco-pescatore di Pollica, Angelo Vassallo. La decisione della Corte suprema non solo accoglie il ricorso presentato dall’avvocato Ilaria Criscuolo, legale di Cagnazzo, ma stabilisce anche un nuovo giudizio da tenere davanti al tribunale del Riesame di Salerno.
Le accuse e le indagini
Secondo le indagini condotte dalla Procura di Salerno, i quattro indagati, insieme all’ex pentito Romolo Ridosso, avrebbero avuto un ruolo significativo nell’organizzazione dell’omicidio di Vassallo, pur non essendo considerati esecutori materiali. Le accuse si estendono anche al depistaggio delle indagini, un aspetto che ha sollevato interrogativi sulla condotta degli indagati e sulla loro possibile responsabilità. Nonostante l’annullamento dell’ordinanza, Cagnazzo e gli altri indagati non sono stati liberati, poiché le misure cautelari rimangono in vigore.
Le reazioni e le prospettive future
La decisione della Cassazione ha suscitato reazioni contrastanti. L’avvocato Criscuolo ha espresso “soddisfazione” per l’accoglimento del ricorso, evidenziando la necessità di un nuovo esame delle prove e delle testimonianze. Tuttavia, la situazione rimane complessa, poiché gli indagati continuano a trovarsi in custodia cautelare nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Il futuro del processo dipenderà ora dall’esito del nuovo giudizio, che potrebbe portare a ulteriori sviluppi in un caso che ha già scosso profondamente la comunità locale e l’opinione pubblica.