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Il naufragio e le operazioni di messa in sicurezza
Mercoledì sera si sono concluse le operazioni di messa in sicurezza e rimozione della nave oceanografica Fugro Mercator, incagliatasi sugli scogli all’isola d’Elba. A bordo della nave si trovavano undici persone, tutte tratte in salvo senza alcuna conseguenza. Le operazioni di recupero sono state complesse e hanno richiesto un attento coordinamento tra diverse autorità e aziende specializzate.
Nei giorni successivi al naufragio, la motonave è stata stabilizzata e svuotata del carburante, per evitare eventuali inquinamenti. La nave è stata mantenuta in assetto grazie all’uso di palloni idrostatici, una tecnica fondamentale per garantire la sicurezza durante le operazioni di recupero.
Le sfide meteorologiche affrontate
La capitaneria di Portoferraio ha spiegato che le operazioni sono terminate mercoledì, nonostante le condizioni meteorologiche in netto peggioramento. È stata confermata la decisione di procedere al disincaglio e al rimorchio della nave verso il cantiere navale di Portoferraio. Il convoglio, composto da rimorchiatori, ha navigato per oltre tre ore a velocità ridotta, affrontando condizioni meteomarine particolarmente impegnative.
Il forte vento da nord ha causato onde alte fino a due metri, rendendo le operazioni ancora più difficili. Tuttavia, grazie all’esperienza dei piloti del porto di Portoferraio e alla collaborazione degli ormeggiatori e barcaioli dell’isola, le operazioni sono state portate a termine con successo.
Collaborazione tra enti e aziende
Le operazioni di recupero hanno visto la partecipazione di diverse entità, tra cui la società Fugro, armatrice della nave, e la Fratelli Neri di Livorno, specializzata in operazioni di salvataggio marittimo. Inoltre, è stata coinvolta la Smit Salvage, nota per la sua esperienza nel recupero di navi in difficoltà, e l’Agenzia marittima Sacomar di Portoferraio, che ha fornito supporto logistico e operativo.
Questa operazione complessa ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra le autorità marittime e le aziende specializzate nel settore, evidenziando come, anche in condizioni avverse, sia possibile garantire la sicurezza in mare e proteggere l’ambiente marino.