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Rimesse di denaro: nel 2023 sfiorati gli 8,2 miliardi di euro

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La Banca d’Italia pubblica il documento “Le rimesse dei lavoratori stranieri verso l’estero” aggiornato a tutto il 2023. Il flusso delle rimesse partite dall’Italia lo scorso anno è in linea con quello dell’anno precedente, anche se in leggero calo.

Le rimesse di denaro inviate dai migranti presenti in Italia hanno sfiorato, nel 2023, la quota di 8,2 miliardi di euro, cifra questa leggermente inferiore rispetto a quanto realizzato nel 2022 (circa 33,8 milioni di euro in meno).

A sorpresa si interrompe il segno più

Viene così interrotto il trend positivo del flusso delle rimesse italiane che, dal 2016 al 2022, aveva fatto registrare una crescita di circa 3 miliardi di euro (+62%).

Questa lieve contrazione occorsa nel 2023 giunge abbastanza di sorpresa in quanto nei primi nove mesi dell’anno il volume delle rimesse, rispetto allo stesso periodo del 2022, era maggiore di circa 18,6 milioni di euro.

Nell’ultimo trimestre del 2023, invece, le rimesse tricolori hanno perso oltre 55,5 milioni di euro rispetto agli ultimi tre mesi del 2022 (in dettaglio nel periodo settembre-dicembre 2023 il flusso è stato 2,09 miliardi di euro contro i 2,14 del 2022).

Bangladesh al primo posto

Nel 2023 il Bangladesh si conferma al primo posto tra i paesi ricettori del flusso di rimesse inviato dall’Italia avendo ricevuto oltre 1,1 miliardi di euro.

Al secondo posto si colloca il Pakistan, interessato nel 2023 da circa 680,5 milioni di euro ed in terza posizione le Filippine con quasi 600 milioni di euro.

Da notare che anche nel 2022 le prime tre posizioni erano coperte, nello stesso ordine, da questi paesi e che tutti e tre, nel 2023, hanno registrato una contrazione (circa 31 milioni di euro per il Bangladesh, 19,5 per il Pakistan e 23 milioni per le Filippine).

A seguire troviamo in quarta posizione il Marocco con 562,4 milioni di euro ricevuti, circa 4 milioni in meno rispetto al 2022 ed in quinta posizione la Georgia con 457,7 milioni di euro che incrementa rispetto all’anno precedente di quasi 60 milioni di euro.

Continua a diminuire costantemente il denaro verso la Romania, che nel 2023 ha ricevuto quasi 449 milioni di euro: furono 499 nel 2022, 564 nel 2021 e 604 nel 2020.

Le rimesse informali risalgono

Il fenomeno riguarda altri paesi “prossimi” all’Italia come, ad esempio, la Bulgaria che lo scorso anno ha ricevuto 24 milioni di euro, mentre nel 2022 e nel 2021 rispettivamente 26 e 29,5.

Si può quindi ritenere che la ripresa della mobilità tra le persone abbia promosso il ritorno all’invio delle rimesse per il tramite di canali non ufficiali (parenti o amici che ritornano al paese di origine).

Al riguardo si rammenta che I dati sulle qui pubblicati hanno come fonte la Banca d’Italia e, come specifica la Banca Centrale, “comprendono esclusivamente le transazioni transfrontaliere tra due persone fisiche effettuate tramite un istituto di pagamento o altro intermediario autorizzato, senza transitare su conti di pagamento intestati all’ordinante o al beneficiario (regolamento in denaro contante)”.