Il Consiglio dei ministri si riunirà alle ore 13 per discutere la riforma costituzionale della Giustizia.
Il disegno di legge propone misure significative per ridurre l’influenza delle correnti interne alla magistratura, con la principale ipotesi del “sorteggio secco” per l’elezione dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura (Csm).
Riforma giustizia 2024, arriva in Cdm: i punti chiave
Inoltre, la riforma prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Ieri, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano hanno presentato i punti chiave della riforma al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.
La proposta non modifica l’articolo 112 della Costituzione, che riguarda l’obbligatorietà dell’azione penale.
Giustizia, la riforma costituzionale arriva in Cdm: i punti chiave
La riforma introduce due Consigli superiori della magistratura distinti per magistrati requirenti e giudicanti, presieduti dal Presidente della Repubblica. La scelta del “sorteggio secco” è preferita dal governo rispetto al “sorteggio mediato” per evitare influenze correntizie sulle nomine. È anche previsto un aumento del numero dei membri laici dei Consigli, con almeno un quarto nominati dal Parlamento.
Un’altra novità è l’istituzione dell’Alta Corte, composta da nove membri, che fungerà da organo di tutela giurisdizionale contro i provvedimenti amministrativi dei Consigli superiori della magistratura ordinaria, amministrativa e tributaria. Potrebbe giudicare in prima istanza, un aspetto che potrebbe ottenere consenso bipartisan.